rotate-mobile
Cronaca

Sputo in faccia ad una docente dell'Ateneo: "Non trascurare atti di prepotenza"

Il Cda dell'Università di Pisa condanna l'episodio di cui è stata vittima la professoressa Veronese. Solidarietà anche dalla Regione Toscana

Preoccupazione e sdegno sono espressi dal Consiglio di amministrazione dell'Università di Pisa dopo l'episodio che alcuni giorni fa a Roma ha riguardato una docente dell'Ateneo pisano, la professoressa Alessandra Veronese, vittima di un'aggressione in quanto ritenuta ebrea da un individuo con una svastica tatuata sul braccio. Il Cda invita "a intervenire con fermezza per arginare l’imbarbarimento che, proprio alla vigilia del Giorno della Memoria, si sta esprimendo in diversi modi nel nostro Paese".

Sputo in faccia: "Mi credeva ebrea"

L'Ateneo di Pisa, che su questo tema è particolarmente sensibile e si è molto impegnato con iniziative a tutt’oggi in atto, fa proprie le parole pronunciate nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella su “Quel male che alberga nascosto, come un virus micidiale, nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere, appena se ne ripresentino le condizioni”. L'Università "esprimendo tutta la propria solidarietà alla collega, s’impegna, e invita tutti a farlo, a impedire in ogni modo che atti di prepotenza e barbarie, che non vanno trascurati, possano turbare la convivenza civile di un Paese che non vuole che le infamie del passato possano ripetersi".

Sulla vicenda interviene anche la Regione Toscana. "Un'aggressione ignobile, che sgomenta e indigna. Un'aggressione fascista di stampo antisemita che ci riporta indietro nel tempo, e che non può essere liquidata come il gesto di uno squilibrato: i discorsi d'odio sdoganati ogni giorno a livello politico stanno prendendo sempre più campo, minando di fatto la libertà individuale. Alla professoressa Veronese va tutta la mia solidarietà" afferma la vicepresidente e assessore regionale alla Cultura Monica Barni.
"Sono aggressioni - prosegue - che si moltiplicano ogni giorno, stavolta per una borsa di tela con una scritta in ebraico, sempre più spesso per il
colore della pelle di una persona o perché porta una maglietta non gradita. Che altro aspettiamo per dire basta? Sono appena tornata dal Treno della Memoria, che la Regione Toscana organizza con la collaborazione del Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato e che è un'esperienza
fondamentale per gli oltre cinquecento ragazzi che vi partecipano e per noi tutti. Sappiamo quindi bene - conclude Barni - dove hanno portato il
silenzio e l'indifferenza di molti, e saremmo ciechi a non voler vedere che il clima di intolleranza e di razzismo che si respira oggi nel nostro paese, se minimizzato e continuamente alimentato, porta esattamente nella stessa direzione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sputo in faccia ad una docente dell'Ateneo: "Non trascurare atti di prepotenza"

PisaToday è in caricamento