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Cronaca

Statalizzazione scuole dell'infanzia, Sgb: "Qualche domanda all'assessore Munno"

Dal Sindacato Generale di Base continuano ad avversare la decisione della Giunta comunale e pongono alcuni quesiti a Sandra Munno

"Sorprende che l’assessora all'Istruzione del Comune di Pisa continui ad ignorare il confronto con il sindacato, a 5 mesi dal suo insediamento non c'è stato alcun incontro, e riduca a falso allarmismo un cambiamento epocale alla quale la Giunta vuol costringere la città con la soppressione delle scuole materne comunali". Ad intervenire e replicare all'assessore Sandra Munno sulla questione della statalizzazione delle scuole d'infanzia è il Sindacato Generale di Base, dopo l'incontro che si è svolto a Palazzo Gambacorti tra le insegnanti e la stessa Munno.

"Munno non risponde ad alcuna domanda puntualmente fatta da genitori, insegnanti e sindacati, ignora completamente i sentimenti di cittadine e cittadini che legano importanti ricordi della loro vita a quei luoghi e a quei simboli della città, al pari di altri assessori non riserva ad istruzione e cultura la necessaria attenzione" sottolineano da Sgb.
"L’assessora persiste nel non rispondere a numerose domande e così torniamo a porle con insistenza informandone al contempo la cittadinanza:

  • Con quale strumento tecnico pensa di far assorbire il personale scolastico allo Stato, sia quello comunale che quello ATA oggi in appalto? In che modo pensa poi di gestire una scuola materna, per esempio di due sezioni, con metà personale comunale e metà statale, dato che la legge 30 - ovvero la legge Biagi - vieta che personale con medesime mansioni e dipendente da due datori di lavoro diversi possano lavorare contemporaneamente nella stessa struttura? L’unica risposta a questa domanda è che per il numero di anni necessari a statalizzare tutte le sezioni di una scuola, bambine e bambini di quella scuola debbano subire una ridotta compresenza di insegnanti tra mattina e pomeriggio, oppure essere trasferiti ad altra scuola.
  • Come pensa, l'assessore Munno, di garantire a bambine e bambini disabili, che nelle scuole comunali hanno 30 ore di sostegno, lo stesso numero di ore in una scuola statale dove invece le ore assegnate sono di norma consistentemente inferiori?
  • Per quale nuova legge dello Stato l’assessora pensa di poter stabilire che il medesimo servizio e la medesima organizzazione della scuola comunale siano garantiti anche nella scuola statale, dato che non ha alcun potere decisionale sulle scuole statali in virtù della legge sull'autonomia scolastica?
  • Infine, come pensa l’assessora di utilizzare le ingenti quantità di risorse che si libereranno nel bilancio comunale in conseguenza della dismissione delle scuole d’infanzia comunali? Trasparenza pretende che dica, fin da ora, come intende investire quei soldi visto che sta declassando la priorità delle scuole d’infanzia. La città ha diritto di sapere. E, poiché le risorse sono ingenti, un milione di euro, l’elenco delle cose da fare dovrà essere lungo e dettagliato".

"Ci sembra evidente che le rassicurazioni dell'assessore non siano tali e persistano invece i motivi per i quali avversare questa insana decisione di statalizzare le materne comunali, senza per altro fornire alcuna risposta alla salvaguardia dei posti di lavoro negli appalti, lavoratrici con mansioni di ausiliarie\addette all'infanzia e bidellaggio" concludono dal Sindacato Generale di Base.

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