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Cronaca

Leopolda in vendita, Picchi (Pd): "Ancora bugie dalla Giunta Conti"

L'attacco della consigliera comunale del Partito Democratico che critica l'attuale amministrazione anche sulla riduzione dei canoni di locazione per le associazioni

Dopo la denuncia di Diritti in comune sulla messa in vendita della Stazione Leopolda e le rassicurazioni del vicesindaco Raffaella Bonsangue che annuncia la riduzione fino al 30% dei canoni di locazione per le associazioni, l'opposizione torna sulla questione. E' Olivia Picchi, consigliera comunale del Partito Democratico ad attaccare la Giunta Conti sottolineando come "ormai non sa più su quale specchi arrampicarsi a fronte di una inadeguatezza sempre più palese".

"Finalmente l'assessora Bonsangue annuncia la decisione di ridurre del 30% i canoni per le associazioni che utilizzano immobili di proprietà comunale per le loro attività. Da marzo chiedevamo che venisse assunto questo provvedimento ricevendo solo 'no'. Anzi il Comune ha rifiutato formalmente in tutti questi mesi le richieste che venivano dalle associazioni, vedi il caso della Leopolda e della Scuola Bonamici - sottolinea Picchi - solo grazie alla denuncia delle stesse associazioni e delle forze di minoranze è venuto alla luce questo scandalo e ora la GIunta prova a mettere una pezza tardiva ed assolutamente insufficiente per quanto riguarda la riduzione del canone. Decisione che oggi si sbandiera come una grande concessione e sensibilità verso un mondo del quale finora la Giunta si era evidentemente dimenticata. Speriamo che questa volta se ne dia seguito e non sia il solito teatrino a cui assistiamo da marzo".

Picchi interviene anche sul caso Leopolda. "La Giunta Conti ancora una volta mente sapendo di mentire, nei documenti scrive una cosa e poi alla città ne prova a raccontare un'altra - prosegue Picchi - è questo il caso dell'inserimento nel piano delle alienazioni della Stazione Leopolda. L'assessora Bonsangue nega questo, affermando che la Leopolda è stata inserita in un piano delle valorizzazioni e non delle alienazioni, peccato che non esiste un piano delle valorizzazioni, come dimostrano gli stessi allegati al bilancio in cui la parola valorizzazione è sinonimo di dismissione. Tant'è che nell'allegato D la Leopolda è dal 2019 che risulta fra i mobili che non rientrano nei fini istituzionali dell'ente e quindi soggetto a dismissione (o valorizzazione legata alla stima di vendita). Scelta che conferma l'orientamento di questa maggioranza, per la quale appunto, i luoghi di aggregazione sociale e ricreativa e dunque la costruzione e il sostentamento del tessuto sociale cittadino, non sono affari che li riguardano".

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