'Stop affitti ingiusti': la Piattaforma Soluzioni Abitative in presidio davanti al Tribunale
L'associazione presente per sostenere una coppia colpita da decreto ingiuntivo di pignoramento
Arredi fatiscenti, danneggiati, che vengono aggiustati o sostituiti dagli inquilini e non dal proprietario. Imbiancature straordinarie, ripetute più volte, a causa dell'affioramento costante della muffa sui muri. La caldaia rotta che non funziona, i riscaldamenti che non possono portare calore nell'appartamento nei mesi più freddi dell'anno: anche in questo caso una spesa che non viene sostenuta dal proprietario. In un immobile di circa 60 metri quadri abitato da padre, madre e quattro figli: un nucleo familiare che si sorregge esclusivamente sullo stipendio da operaio dell'uomo, che abita in affitto con regolare contratto concordato con canone di 580 euro mensili.
La coppia che abita nel quartiere di Porta a Mare paga regolarmente l'affitto da ottobre 2020 a maggio 2021: in questo lasso di tempo chiede al proprietario di fare fronte alla sua parte di spese, ma a maggio 2021 decide di smettere di corrispondergli il canone a fronte delle richieste di collaborazione cadute nel vuoto. Così il proprietario, dopo due mensilità saltate, fa scattare il procedimento di sfratto e di pignoramento attraverso decreto ingiuntivo. La vicenda quindi entra nel territorio giudiziario, con le parti che ingaggiano un confronto a colpi di perizie e pareri legali. La famiglia commissiona a un ingegnere la stima dell'immobile, il quale certifica che per l'appartamento può essere richiesto un canone di affitto pari a 340 euro.
Tutte le proposte degli inquilini per un confronto presieduto da istituzioni e sindacati non vengono accolte dal proprietario, e così la coppia prende la decisione di affidarsi al supporto della Piattaforma Soluzioni Abitative, attiva su tutto il territorio nazionale, e di un avvocato per tutelare i loro diritti, portando in tribunale il proprietario dell'appartamento. Venerdì 25 febbraio nel Tribunale di Pisa si tiene la prima udienza di opposizione al decreto ingiuntivo emesso nei confronti della coppia, con la famiglia che fuori dall'aula spiega: "In pochi mesi abbiamo dovuto sostenere tantissime spese che non erano di nostra pertinenza. Le promesse fatte dal proprietario invece sono state tutte disattese. Siamo stanchi e molto preoccupati".
Accanto a loro ci sono i rappresentanti locali della Piattaforma Soluzioni Abitative, che si addentrano nei particolari di una vicenda che accomuna "2.500 nuclei familiari nel territorio comunale pisano, titolari di contratti concordati sulla base della legge 431/98 e colpiti da decreto ingiuntivo nell'ultimo anno. Un'enormità. Un grave problema sociale che deve essere portato alla luce per denunciare le storture di una legge che deve essere rivista nella sua interezza". I rappresentanti della Piattaforma aggiungono: "Oggi tocca a questa famiglia di Porta a Mare, domani a un'altra coppia, dopodomani a un'altra famiglia ancora. Il problema si annida in una legge che in 25 anni ha prodotto oltre 6 milioni di case sfitte, la crescita del 500% del costo degli affitti e 600mila famiglie pignorate in tutta Italia. Questo sistema deve essere smantellato e i colpevoli devono essere individuati e puniti: grandi colossi finanziari, banche e imprese edili che si arricchiscono costruendo e preferendo lasciare sfitte le abitazioni, invece di assegnarle al canone adeguato".
"Occorre una regolamentazione pubblica degli affitti - proseguono - ecco perché abbiamo deciso di dare il via a questa campagna nazionale chiamata 'Stop affitti ingiusti'. Il contratto concordato, introdotto dalla legge 431/98, viene sfruttato dai proprietari a loro esclusivo vantaggio: immobili lasciati in condizioni disastrose, registrati al catasto nella categoria delle case popolari per poter pagare meno tasse, affitti che non corrispondono a questa categoria ma che richiedono importi relativi al libero mercato". La Piattaforma Soluzioni Abitative chiede anche "che venga finalmente convocata dal Comune di Pisa la commissione garante che, nel caso degli affitti con contratto concordato, deve vigilare sul rispetto degli accordi. Senza soggetti che vigilano non potrà mai esserci correttezza e trasparenza da parte dei proprietari. Con l'aggravante che le situazioni in cui si ritrovano a vivere gli inquilini sono anche causa di problemi di salute: appartamenti umidi, freddi, con infissi fatiscenti".