rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Terricciola

Il volontariato come cura per se stessi e gli altri: la storia di Lourdes

Lourdes Beatriz Lunar, arrivata dal Venezuela 20 anni fa, è diventata un punto di riferimento per la Misericordia di Terricciola

Fa tappa a Terricciola la rubrica di Cesvot 'Storie di nuovi volontari' per raccontare le storie di volontariato lanciate dalla campagna 'Passa all’azione, diventa volontario'.
È a Terricciola, piccolo comune delle colline pisane, che Lourdes Beatriz Lunar, 56 anni, arrivata dal Venezuela 20 anni fa, trova un nuovo modo di sentirsi parte della comunità. Nel raccontare il suo incontro con la Misericordia di Terricciola, Lourdes crea un ponte di esperienze che partono dalla sua vita in Venezuela fino all’arrivo in Italia; utilizza la parola “compañerismo” per descrivere quell’attitudine allo stare insieme, l’idea della comunità e della condivisione, che aveva bisogno di ritrovare intorno a sé dopo il dolore di una grande perdita subita.

“Nel lockdown ho visto tanto bisogno di aiuto nelle persone intorno a me. Avevo pensato di tornare in Venezuela ma poi alla fine ho deciso di rimanere qua e per questo è stato importante l’incontro con la Misericordia. Faccio attività di emergenza in ambulanza e mi riempie il cuore, perché lì davvero capisci come puoi cambiare con un gesto la vita degli altri. In questi giorni abbiamo portato una signora anziana da Pontedera a Volterra. Era spaventata, è frequente quando sali su un’ambulanza, devi saper dare conforto e sicurezza. Lei era spaventata e io ho cominciato a farla parlare, raccontare la sua vita, la famiglia ed è bello vedere che aiuti a oltrepassare quella sensazione di angoscia che ti ha preso, la paura dell’incertezza. Ti colleghi alle persone che hai accanto. Mi piace sentirmi in grado di poter dare sicurezza a chi ha bisogno”.

In Venezuela è forte l’idea del vicinato, della comunità ed è questo lo sguardo con cui Lourdes è abituata a osservare il mondo che ha intorno. A motivare ancora di più la sua scelta c’è anche un dolore personale che ha dovuto affrontare.
“Ho perso mia madre e mio fratello l’anno scorso e non ho potuto assisterli. Mi ha riempito di dolore questa assenza e il volontariato mi aiuta a curare questo dolore che mi sono portata dentro. Io lo vedo come un dare e ricevere. Tutti siamo soli, mi sono sentita straniera, ho avuto un divorzio traumatico, tutto questo mi ha aiutato però a essere quella che sono. Penso che dopo tutto quello che abbiamo passato con i mesi di pandemia questo sia il momento di dare di più. Mia madre mi diceva, il vicino di casa è un parente. Io ho insegnato questo ai miei figli, non abbandonare mai chi è a ai margini per qualsiasi motivo dell’esistenza perché non sai se sarà un tuo fratello. Per me il volontariato non significa mettersi una divisa, significa essere una cura per l’altro”.

Delia Russo, 20 anni, fa parte del Consiglio della Misericordia di Terricciola e racconta: ”Lourdes è da subito diventata un punto di riferimento per la comunità, risponde a un bisogno ancora più acceso in un piccolo paese come il nostro. Riesce a entrare in profondo contatto con le persone e vuole imparare sempre di più, proprio in questo periodo infatti sta seguendo un nuovo corso di specializzazione. Per tutti noi è stato un incontro speciale” .

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il volontariato come cura per se stessi e gli altri: la storia di Lourdes

PisaToday è in caricamento