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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lari

Natale con gusto e qualità: al Forno Bernardeschi va a ruba il 'panettone mondiale'

L'azienda familiare di Lari, fondata nel 1927, con il suo panettone tradizionale si è anche aggiudicata la medaglia d'argento al concorso della Federazione internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria

A Lari c'è un cognome che fa rima con tradizione, qualità ed eccellenza: è Bernardeschi. Dal 1927, ormai da quattro generazioni, questa famiglia sforna ogni sorta di panificati e prodotti di pasticceria per il paese, i dintorni e anche oltre i confini nazionali. Basta farsi un giro sulla pagina Facebook del forno per notare che i prodotti natalizi realizzati da Stefano, erede del padre Luciano e del nonno Gino, fondatore dell'azienda di famiglia, sono sbarcati addirittura a Seattle, sulla costa pacifica degli Stati Uniti d'America.

"E' un onore per la nostra famiglia rappresentare il 'made in Lari' - afferma Stefano Bernardeschi - con la mia gestione è partita la terza generazione del forno, ma è già pronta la quarta: mio figlio Tommaso mi affianca da diverso tempo". Nel corso degli anni il forno di Lari si è specializzato nello studio e nella ricerca delle migliori materie prime, "rigorosamente italiane. Alcune a chilometro zero, come il miele. Soltanto il burro proviene da oltre confine" sottolinea Stefano, per la realizzazione di prodotti dalla qualità eccellente e dal gusto tipicamente tradizionale. "Preservare le ricette di un tempo per noi è una missione - prosegue Stefano Bernardeschi - con grande attenzione ogni giorno curiamo il nostro lievito madre, che è l'origine di tutti i prodotti del nostro locale".

Ed è stato anche la base dal quale è partita la creazione del panettone tradizionale che lo scorso mese, nel concorso organizzato dalla Federazione internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria, si è aggiudicato la medaglia d'argento a livello mondiale. "Erano radunati circa 320 partecipanti. Per un forno di paese aver conquistato la seconda piazza è un onore incredibile". Stefano sottolinea l'aderenza del suo prodotto alla ricetta storica di questo dolce tipicamente natalizio, "che come altri prodotti italiani dovrebbe essere elevato a 'tipicità italiana'. Altrimenti corriamo il rischio che venga copiato fuori dall'Italia. Oltre alla versione tradizionale, ai clienti proponiamo anche le varianti al cioccolato e al cioccolato e pere".

"E pensare che da giovane non amavo i canditi e mangiavo soltanto il pandoro durante le Feste" ammette Stefano. "Poi sono stato folgorato e mi sono innamorato della preparazione del panettone - continua - vi ho abbinato la passione per la ricerca della qualità e con il tempo, sbagliando moltissime preparazioni, sono arrivato a ottenere la miscela perfetta che ha consentito al forno di raggiungere il prestigioso riconoscimento di un mese fa. I tentativi e i fallimenti sono alla base del successo: non mi stanco mai di ripeterlo alla mia famiglia e ai miei collaboratori".

A giudicare dal percorso compiuto dal Forno Bernardeschi negli ultimi anni, gli errori sono molti meno dei successi: nel 2018 è arrivata la medaglia di bronzo al concorso per la migliore colomba di Pasqua tradizionale; nel 2019 il secondo posto alla fiera Bakery 3.0 con un pane realizzato con quattro farine tipiche toscane e la fase finale al concorso per il panettone; e nel 2020 allo stesso concorso la soddisfazione della medaglia d'argento. "Un altro segreto è rimanere umili e condurre una ricerca sugli ingredienti che tenga al centro il rispetto della tradizione".

Un concetto cardine che anche i clienti dimostrano di apprezzare: la prenotazione dei panettoni per il Natale 2020 è già sold out, "rimangono soltanto i pochi pezzi prodotti giornalmente per l'acquisto al minuto" spiega Stefano. "Le persone dimostrano sempre di più di apprezzare la qualità rispetto alla quantità. Per i prodotti made in Italy questo è molto importante: non è banale infatti essere disposti a spendere qualche euro in più pur di mangiare bene. In un periodo storico come quello che stiamo attraversando, inoltre, lo ritengo un ulteriore segnale positivo. C'è il desiderio di godere di un piccolo momento di gioia e condivisione con dei prodotti buoni, che rinnovano le tradizioni con semplicità".

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