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Cronaca

Storicità della residenza e graduatorie erp: da criterio di accesso al bando a premialità

La Commissione regionale politiche sociali ha approvato una modifica al disegno di legge sull'accesso alla casa popolare

Via il vincolo dei cinque anni di residenza per accedere alle graduatorie Erp, ma c'è la premialità per maggiori anni di residenza nel comune. In Regione Toscana la commissione politiche sociali dà il primo disco verde alla proposta di legge che adegua la normativa sull'edilizia residenziale alla più fresca giurisprudenza della Corte Costituzionale. La sentenza 44/2020 infatti ha eliminato tale criterio come elemento di accesso al bando. Il tema è stato trattato anche nel Consiglio Comunale di Pisa del 6 luglio scorso, con diverse polemiche. Lo scopo della Regione, con una nuova previsione, è quindi quello di "ridare certezze al sistema e permettere di far ripartire i bandi per le case popolari in sicurezza", ha spiegato il presidente della commissione, Enrico Sostegni.

In commissione è passato anche un emendamento di Fratelli d'Italia, concordato col Partito democratico, che recupera in parte il criterio degli anni di residenza e lavoro, ma non più come obbligo bensì come punti di premialità: un punto aggiuntivo in graduatoria per almeno tre anni di residenza o lavoro in Toscana, due punti per cinque anni, tre punti per 10 anni, fino ad arrivare 3,5 e quattro punti per i residenti e i lavoratori da oltre 15 e 20 anni. Ad opporsi è sempre la Lega, che attraverso i consiglieri Andrea Ulmi e Giovanni Galli conferma la contrarietà "all'eliminazione del requisito di accesso ai bandi, pur riconoscendo che l'emendamento proposto da Fratelli d'Italia e sottoscritto dal Partito democratico va nella direzione giusta". Il Carroccio non ritiene, in ogni caso, che al momento "ci siano elementi tali da far ipotizzare un intervento della Corte costituzionale sulla legge toscana".

"Ci siamo battuti fermamente per modificare la proposta di legge nel senso di introdurre punteggi premiali per chi residente da più anni in Toscana. Se la Corte Costituzionale ha deciso che la residenzialità non può essere un vincolo di esclusione dall’assegnazione degli alloggi, grazie a Fratelli d’Italia diventa un criterio per acquisire più punti in graduatoria. Siamo davvero soddisfatti di questo risultato!", commentano Diego Petrucci, consigliere regionale FdI e componente della Terza Commissione, e Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano.

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