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Cronaca

Anniversario strage di Capaci: "La mafia avrà anche una fine"

Il presidente della Provincia di Pisa ha aperto il consiglio provinciale riportando le riflessioni di Giovanni Falcone sulla mafia. Un ragazzo alle istituzioni: "Non lasciateci soli, stateci vicino"

"Giovanni Falcone ci ha lasciato un messaggio di speranza, 'La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine", e queste sue parole, in occasione del ventennale della sua tragica scomparsa, insieme alla moglie e alla scorta, a pochi giorni dalla violenza inaudita che ha colpito la scuola di Brindisi e che ha causato la morte della sedicenne Melissa Bassi, ci devono spronare a continuare sulla strada dell'impegno alla legalità, prosciugando e inaridendo il terreno di coltura nel quale la mala pianta delle mafie si diffonde. Un lavoro che deve partire proprio dalla scuola, un luogo che ritenevamo "sacro" e inviolabile".

Queste le parole con cui il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, dopo un minuto di silenzio in ricordo di Melissa Bassi, ha aperto il consiglio provinciale di ieri, dedicando così la sua riflessione all'anniversario della strage di Capaci.

"La Provincia di Pisa e gli enti locali del 'Coordinamento pisano per la legalità' nel 2008 avevano portato proprio nella città di Melissa, Mesagne, il proprio sostegno finanziario ad una cooperativa locale - ha aggiunto Pieroni - ed è per questo che l'anniversario di domani (oggi, ndr) e l'attentato all'Istituto "Morvillo Falcone", al di là delle indagini su responsabili e matrice dell'assassinio, ci toccano in maniera profonda, così come mi ha colpito il ragazzo del Liceo di Via Benedetto Croce a Pisa che, in un incontro di riflessione su quanto accaduto a Brindisi, mi ha chiesto: 'Non lasciateci soli, stateci vicino'".

"Siamo all'ultima chiamata per la politica e le istituzioni di creare un rapporto di credibilità e interlocuzione con un mondo giovanile mai così distante dal mondo della politica - ha rimarcato il presidente della Provincia - e questo può e deve avvenire anche dalla lotta alla malavita organizzata che, ci ricordava pochi giorni fa Don Ciotti, è più forte quando la politica è debole e la democrazia è pallida. In questi 20 anni molte cose sono state fatte, dalla confisca dei beni alle cooperative di lavoro, passando per l'azione concreta delle carovane antimafia, di Libera, dei progetti sulla legalità e la giornata della memoria, ma molto resta da fare, a partire da uno Stato che si deve riappropriare delle sue funzioni, creando i presupposti per lo sviluppo, la crescita, il lavoro".

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