Stragi di pecore nel Volterrano, allevatori disperati: "Spesso troviamo solo la lana"
Ancora attacchi di lupi nel volterrano: gli allevatori sono esasperati e pensano a ronde e corpi di vigilanza per sorvegliare le greggi, in attesa che le istituzioni intervengano per fronteggiare la situazione in modo capillare
Coldiretti denuncia una situazione disperata nel Volterrano, Pomarance e Castelnuovo dove pecore e agnelli sono le vittime impotenti della caccia continua di lupi che dimezzano le greggi. Ma oltre al bestiame le vittime sono anche gli allevatori che non riescono a fronteggiare il problema: i lupi infatti e purtroppo sono ormai di casa e si muovono in completa libertà.
L'ultimo episodio è avvenuto proprio la scorsa notte ai danni di Bartolomeo Carta, un allevatore molto noto nella zona che è riuscito a scongiurare un attacco, l’ennesimo per la sua azienda. "Così non si può andare avanti - spiega scoraggiato - la notte ci tocca dormire con un occhio aperto perché i lupi sono sempre in agguato. Appena abbassi la guardia sono pronti a colpire. La situazione è diventata insostenibile per chi, come noi, di allevamenti è costretto a vivere. Di questo passo abbandoneremo tutto".
Dei capi azzannati e sbranati gli agricoltori hanno perso ormai il conto. Si parla, solo nel 2012, di almeno 70-80 capi scomparsi dalle greggi: "Spesso trovi un pezzo qua ed un pezzo là - racconta crudelmente Carta lo scenario - a volte trovi solo la lana. Ho scritto a tutti per denunciare questa situazioni, mancano solo Napolitano e Papa Francesco. Le recinzioni non funzionano e poi come si fanno a recintare 10-20 ettari di terreni?". Tra le soluzioni 'fai da te' pensate dagli allevatori ci sono le ronde, ma anche l’istituzione di un corpo di vigilanza notturna. "Il clima - commenta Fabrizio Filippi, presidente provinciale Coldiretti - è esasperato tra gli allevatori e come dargli torto".
"Di questo passo - continua Aniello Ascolese, il direttore provinciale Coldiretti - le poche aziende di allevamento che sono riuscite a resistere in questi anni, in aree marginali e montane, chiuderanno ed in quei territori non rimarrà più nessuno. Inoltre l'intensificarsi degli attacchi dei lupi, ed il conseguente aumento dei decessi di bestiame, costringe gli allevatori a smaltire le carcasse, considerate 'rifiuto speciale', nell'inceneritore a proprie spese. Ogni smaltimento può costare alcune centinaia di euro. Per l'impresa, già vessata da tutta una serie di rincari di costi, il danno da predazione - conclude Ascolese - è doppio. Per questo Coldiretti consiglia agli allevatori di dotarsi dell’apposita assicurazione agevolata, per avere indietro almeno una parte del danno subito".