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Cronaca

Parco di San Rossore, gasolio nel Fiume Morto: si temono gravi danni ambientali

Gli idrocarburi sono ben visibili sulla superficie del fiume. Il direttore Gennai: "Situazione difficile da valutare ma che potrebbe avere ripercussioni pesanti sull'ecosistema del Parco". Presentata una denuncia penale contro ignoti

Ancora uno sversamento di gasolio nel Fiume Morto. A comunicarlo è il Parco di San Rossore. Ieri mattina le guardie del servizio Tutela e gestione ambientale della Tenuta di San Rossore e gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno infatti riscontrato una fortissima presenza di idrocarburi nelle acque del Fiume Morto, all'altezza del Ponte della Sterpaia, all'interno del Parco.

"L'acqua - spiega il direttore del Parco di San Rossore Andrea Gennai - emanava fortissimo odore di gasolio e presentava su gran parte della superficie il tipico colore variegato degli idrocarburi galleggianti. La fonte di inquinamento è sicuramente esterna al Parco, ma gli effetti si fanno sentire anche all'interno dell'area protetta. Il fiume scorre infatti all'interno del Parco per circa 6 km fino a raggiungere la foce, e su tutto questo tratto son ben visibili gli effetti dello sversamento".

Il direttore del Parco ha quindi contattato l'Arpat e presentato denuncia penale contro ignoti. "Non sappiamo quale sia l'origine - prosegue Gennai - e in questi giorni di piogge straordinarie è possibile che si siano verificati anche sversamenti accidentali. Il compito del Parco è però anche quello di prevenire questi episodi, collaborando per l'adozione delle misure necessarie a mettere tutti i corsi d'acqua in piena sicurezza".

Al momento è difficile quantificare le ripercussioni che lo sversamento potrebbe avere sul delicato ambiente del Parco. "L'Arpat sta effettuando tutti i controlli e le analisi chimiche - prosegue Gennai - mentre noi stiamo monitorando e valutando l'impatto ambientale. Quello che è certo è che è una situazione che non si risolverà nel giro di pochi giorni e che potrebbe avere ripercussioni pesanti sull'ecosistema del Parco".

Il timore è che gli idrocarburi possano poi essere riversati anche sulle spiagge del Parco. "E' possibile che il mare rigetti il gasolio anche sulle spiaggia - afferma Gennai - tutto dipenderà dalle correnti marine e da quanto durerà ancora lo sversamento". Intanto, fino a diversa comunicazione, è stata sospesa l'attività di pesca sportiva regolamentata normalmente svolta sul fiume Morto.

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