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Cronaca La Cella / Via Cervino

Una targa per ricordare le vittime delle stragi di mafia nel parco di Porta Fiorentina

Il giardino 'Emanuela Loi' ospita adesso il ricordo degli attentati di Capaci e via D'Amelio

Si è svolta questa mattina, martedì 19 luglio, presso il giardino 'Emanuela Loi' di via Cervino a Pisa, una cerimonia in ricordo delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita, tra gli altri, i magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La cerimonia si è svolta a 30 anni dall’attentato di via D’Amelio. Nell’occasione è stata scoperta una targa commemorativa. Erano presenti le autorità militari e civili cittadine, tra cui il sindaco di Pisa Michele Conti, l’assessore alla legalità Giovanna Bonanno, il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai, il prefetto di Pisa Maria Luisa D'Alessandro, e il questore di Pisa Gaetano Bonaccorso.

"Con una cerimonia sentita - dichiara il il sindaco - abbiamo celebrato il trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio nel giardino che la nostra amministrazione ha voluto intitolare a Emanuela Loi, prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio nell’attentato mafioso in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Con le istituzioni cittadine civili e militari e i rappresentanti dei comitati di quartiere abbiamo rinnovato il nostro impegno contro tutte le mafie nel ricordo dei giudici Falcone e Borsellino, esempio per tutti gli uomini delle istituzioni". "A trent’anni dall’attentato di via D’Amelio - ha dichiarato l’assessore alla legalità Giovanna Bonanno - dove perse la vita il magistrato Paolo Borsellino insieme alla sua scorta, tra cui Emanuela Loi alla quale lo scorso anno abbiamo intitolato questo giardino, abbiamo voluto ricordare i due magistrati antimafia e tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta alla criminalità organizzata. La cerimonia di oggi è l’occasione per ribadire quello che da sempre è stato il nostro impegno contro le mafie nel sensibilizzare la cittadinanza alla cultura della legalità ed affermare i valori e i principi del nostro Paese".

"Sono passati trent'anni dall'assassinio di Polo Borsellino - ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai - una vita spesa a combattere la mafia e la cultura dell'omertà. Il suo impegno e quello della sua scorta, restano un esempio straordinario del dovere vissuto fino all'estremo sacrificio. I giovani dovranno raccogliere l'eredità morale e civile per una società sempre più ispirata al valori della legalità e del rispetto delle istituzioni".

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