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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Cascina

Cascina celebra Libero Cosci: sopravvisse al massacro di Cefalonia del 1943

Consegnata una targa al cittadino di San Frediano, all'epoca sergente maggiore della divisione 'Acqui'

Il Consiglio comunale di Cascina ha reso omaggio con una targa a Libero Cosci, "per la sua testimonianza di vita e per i valori trasmessi alla cittadinanza". Sanfredianese, classe 1920, reduce della divisione 'Acqui' con il grado di sergente maggiore, Libero Cosci si trovava sull'isola greca di Cefalonia quando, a seguito dell'armistizio con gli Alleati firmato dall'Italia l'8 settembre 1943, la sua divisione fu letteralmente annientata dall'esercito tedesco.

Libero riuscì a salvarsi dal massacro perché creduto morto e con l'aiuto di una famiglia dell'isola riuscì a passare in Grecia, per poi finire nel campo di concentramento tedesco di Giannina, da cui riuscì a fuggire rimanendo alla macchia per più di due anni. Cercando di ritornare in Italia, fu catturato dai partigiani titini e rinchiuso per tre mesi nel campo di concentramento di Borovitca.

Elena Meini, presidente del Consiglio comunale, ha consegnato la targa direttamente nelle mani di Libero Cosci, presente alla cerimonia che si è svolta ieri, 16 luglio, in municipio. "Sono un superstite di Cefalonia e Corfù - ha raccontato Libero durante la cerimonia - e ho camminato per due anni, in Jugoslavia, per raggiungere Trieste. Durante il percorso mi fermavo nelle case dai contadini e qualcosa da mangiare si trovava. Quando tornai a casa pesavo 45 chili e rimasi a letto per cinque giorni per riprendermi. Grazie per questo riconoscimento".

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