rotate-mobile
Cronaca

Gioco del Ponte: Pisa si riappropria di un targone storico

E' datato fine '700 e appartiene alla magistratura dei Dragoni

Pisa si riappropria di un cimelio storico del Gioco del Ponte, un targone ligneo da parata di fine ‘700 della magistratura dei Dragoni. Il reperto è stato scoperto su una casa d’asta e, dopo la dimostrazione che apparteneva alla città di Pisa, grazie anche all’intervento del nucleo dedicato dei Carabinieri, i Marchesi Gondi di Firenze lo hanno donato a Pisa. Il targone sarà esposto sabato in Sala delle Baleari, insieme ad un altro cimelio recuperato: una bandiera del’ 700 in seta di Orly raffigurante il cinghiale della magistratura di Sant’Antonio, che si trovava nei depositi della pinacoteca civica di Volterra, anch’essa appena recuperata. Nei giorni successivi i cimeli saranno portati alla Fortilizio della Cittadella dove è in corso la mostra ‘Il Gioco dei Signori Pisani’. A presentare l’iniziativa l’assessore alle manifestazioni storiche del Comune di Pisa e l’assessore al patrimonio.

La descrizione di Antonio Pucciarelli del targone ligneo

Si tratta di un 'targone' da parata decorato da Drago alato e linguato, con i colori rosso/oro. L'opera trova riscontro nei targoni da parata o da mostra del Gioco del Ponte di Pisa, conservati nel Museo Nazionale di Palazzo Reale. Trova rispondenza anche, dal secolo XVII a tutto il Settecento, nei targoni raffigurati in dipinti e stampe antiche che ritraggono le Battaglie che venivano fatte disputare sul Ponte di Pisa (alcune volte anche a Firenze) prevalentemente durante il carnevale ed in occasioni celebrative e/o di feste organizzate dai Medici e dai Granduchi di Toscana, in particolari ricorrenze (matrimoni, arrivi di ospiti illustri, ecc.). Per questo esistevano anche targoni di diverso e più leggero spessore e più riccamente decorati con le insegne e i motti delle squadre che venivano utilizzati per il corteo e non per la battaglia. L'opera in questione fa parte di tale tipologia di apparecchi, per lo più, come i costumi dei personaggi, prodotti dalle famiglie nobili e patrizie che di fatto cofinanziavano il Gioco come omaggio ai Granduchi e come esibizione della propria ricchezza e del proprio prestigio. Anche se oggi sono quasi totalmente perduti o dispersi, ne dovettero esistere molti, perché infatti soprattutto dai primi del secolo XVIII fino all'inizio del regno di Pietro Leopoldo (1765) il Gioco contava quasi trenta edizioni. La sua forma ed essenza di legno completamente diversa a quella delle altre armi da botta utilizzate per il Gioco, la sua decorazione con i suoi colori, oltre che la tecnica esecutiva, lo datano con buona approssimazione alla fine del secolo XVIII e lo fanno ritenere pertinente alla squadra pisana dei Dragoni. Risulta infatti appartenere ai targoni da 'Mostra' a contorno multilineo e sagomato a serpentina verso la punta a forma di testa di Gallo con bargigli (emblema della Parte del Gallo). Costruito in legno dipinto anch'esso con tecnica a strati sovrapposti con colori ad olio e con dipinti o altorilievi a tema mitologico, raffiguranti le 'armi' delle 12 squadre. Il retro dotato di maniglia senza incavo per l'impugnatura ed in alcuni casi munito di un paramano. Non avendo funzione bellica, ma solamente in uso alle truppe combattenti in 'mostra' sui lungarno cittadini, essi non recavano i marchi a fuoco di conformità al combattimento, ma se ne conosce l'esistenza e le varie tipologie in uso. Nel museo nazionale di Palazzo Reale di Pisa emergono presenti alcuni modelli gemelli o simili al targone in questione che risultano essere utilizzati per le 3 edizioni della seconda metà del '700. Valutando attentamente le presenze e di conseguenza le penurie, possiamo presumibilmente datare questo manufatto, ad un targone da mostra del 1776 della squadra dei Dragoni del Gioco del Ponte di Pisa.

Cerimonia di premiazione

Sabato alle 11 in Sala delle Baleari, prima della presentazione del targone e della bandiera, saranno premiati i protagonisti storici del Gioco del Ponte (che al precedente appuntamento agli Arsenali Repubblicani erano impossibilitati a partecipare): Francesco Anaclerio, Romano Antonelli, Euro Antoni, Lorenzo Bani, Michele Barbieri, Marcello Bartolomei, Mario Batistini, Marzio Benedetti, Massimo Bensi, Massimo Bernini, Paolo Bertelli, Giovanni Berti Mantellassi, Antonio Bertini, Luciano Bertini, Marcello Bertini, Aldo Bettini, Francesco Bizzarri, Mario Bonadio, Riccardo Bragazzi, Sergio Brondi, Sirio Bulleri, Cesare Cai, Gianfranco Canu, Giuseppe Carlesi, Carlo Carlotti, Mario Carmignani, Bruno Caroti, Michele Carrozza, Roberto Cecchi, Maurizio Cei, Luciano Chimenti, Fabio Ciardelli, Piero Cilotti, Vinicio Ciucci, Aldo Consani, Tommaso Conte, Alessandro Conti, Luca Conti, Ferdinando Contini, Ezio Corucci, Mauro Da Prato, Francesco Danielli, Enrico De Guidi, Giuliano Del Francia, Sandro Del Rosso, Roberto Del Santo, Roberto Del Sarto, Antonio Della Rossa, Stefano Delli, Marco Di Lupo, Fabrizio Di Nasso, Massimo Di Paco, Luciano Di Sacco, Luca Dini, Mauro Donatelli, Daniele Fannelli, Mario Fantozzi, Flaminio Farnesi, Roberto Ferri, Romano Fiorito, Maurizio Forti, Alessandro Franceschini, Sauro Frangiani, Aldo Frati, Antonio Frosini, Mario Stefano Frosini, Manfredo Gambino, Luciano Ghimenti, Antonio Ghionzoli, Riccardo Giannessi, Marco Giannoni, Gino Giorgi, Mario Giorgi, Giovanna Giuliani, Domenico Grassi, Enrico Guardati, Claudio Lapucci, Franco Lazzeri, Roberto Lorenzi, Luciano Lotti, Luciano Lucchesi, Alessandro Maestrelli, Armando Magagna, Vincenzo Maneschi, Massimo Morachioli, Nicola Marianelli, Aldemaro Marsili, Liliano Martelli, Franco Martini, Francesco Menitoni, Maurizio Menocci, Paolo Mentessi, Gianfranco Micheletti, Alessandro Migliaccio, Giuliano Morozzi, Roberto Mura, Luciano Novi, Paolo Orsucci, Paolo Palla, Paolo Papucci, Luciano Pardini, Luciano Parmini, Antonio Passerai, Arrigo Pavolettoni, Rodolfo Perelli, Giovanni Pezzini, Giampiero Pieri, Loriano Pierini, Massimo Pisani, Giuliano Pizzanelli, Antonio Polito, Dario Profeti, Aldo Puccinelli, Francesco Pugliesi, Renzo Quaglierini, Luca Ricoveri, Federico Ristori, Giovanni Rocchi, Lorenzo Romei, Francesco Roncioni, Cristian Sabatini, Walter Sabatini, Maurizio Sacchelli, Patrizio Sainati, Michele Salomoni, Muzio Salvestroni, Gabriele Saviozzi, Giuseppe Seghedoni, Massimiliano Signorini, Luca Simili, Emilio Stefanini, Roberto Tognetti, Paolo Tozzini, Mariano Tramontana, Marcello Tucceri Cimini, Giancarlo Vagelli, Marco Vaglini, Roberto Valente, Ottavio Vicard, Alessandro Viola, Andrea Zampieri, Renzo Zucchini.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gioco del Ponte: Pisa si riappropria di un targone storico

PisaToday è in caricamento