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Sabato, 1 Aprile 2023
Cronaca

Tassa di soggiorno, gli albergatori: "Esentiamo malati e bambini"

L'imposta continua a far discutere gli albergatori che chiedono vengano rivisti alcuni aspetti, tra cui l'esenzione dei bambini e delle persone che transitano in città per motivi che non sono legati al turismo

A Pisa,  la tassa di soggiorno è partita dal 1 marzo ma continua a portarsi dietro numerose polemiche. Gli introiti annui dell'imposta, secondo una stima del Comune, dovrebbero arrivare  intorno ai 2,4 milioni di euro. Abbiamo ascoltato le opinioni delle persone che lavorano negli alberghi, Bed and Breakfast e campeggi della città: sono emerse le vere problematiche e i limiti di un pedaggio che sembra non agevolare, così come dovrebbe, il settore turistico.

La tassa di soggiorno pisana è la più bassa di quelle praticate in Italia e il suo importo è articolato in base alla tipologia e alla categoria della struttura alberghiera (si va da un costo giornaliero di 1 euro per i campeggi, per arrivare ai 2 euro per gli alberghi a 5 stelle).

La maggior parte degli albergatori vorrebbe esentare dall'imposta di soggiorno alcune categorie di visitatori: come per esempio i bambini al di sotto di una certa età (che in linea di massima non pagano nemmeno l'alloggio ma sono comunque soggetti alla tassa ndr). Inoltre sarebbero da escludere anche  le persone che arrivano a Pisa per visitare i parenti malati o fare analisi mediche e operazioni chirurgiche. Qualcuno parla anche dell'esenzione per autisti di pullman turistici e studenti universitari, che  rimpinguano già abbandontemente le finanze cittadine.

"Noi albergatori non abbiamo preso bene l'imposta ma pensavamo ci sarebbero state più lamentele - afferma Daniele Grillo per l'Hotel Residence Isola Verde -  anche perché la tassa arriva in un momento di crisi economica che non aiuta certamente la nostra categoria. Poi credo - conclude Grillo - che non sia giusto andare a vessare ulteriormente persone che vengono a Pisa per motivi di salute".

A fare un quadro dettagliato della situazione è Nicola Piegaja, proprietario dell'Hotel Royal Victoria e Presidente della Federalberghi Pisa. "Alcuni clienti accettano  tranquillamente l'imposta ma c'è già capitato che qualcuno si sia rifiutato di pagare perché aveva prenotato alcuni mesi fa. Quando ci troviamo di fronte a queste situazioni segnaliamo il cliente agli organi competenti ma non è sempre così semplice".

"Le complicazioni e gli imbarazzi maggiori - continua Piegaja - li troviamo sulla gestione contabile e sul comportamento da adottare con i  'clienti ospiti' che non pagano direttamente la stanza d'albergo. Abbiamo da sempre dialogato in modo costruttivo con le istituzioni e, anche se non sono del tutto d'accordo con la tassa, ne riconosco alcuni aspetti positivi. Per esempio il 20% degli introiti annui sull'imposta, verrà reinvestito dal Comune nel settore turistico".

Il proprietario dell'Hotel Victoria spiega che oltre ai problemi con le ricevute e con  il sistema contabile "un po' farraginoso", non trova corretto chiedere l'imposta anche per un bambino piccolo che non paga  il posto letto. "Ci sono sicuramente degli aspetti da migliorare e rivedere - conclude Piegaja - ma con il tempo ci lavoreremo sopra".

La  perplessità continua anche nelle parole di Andrea, un operatore dell'Hotel Verdi. "Noi stiamo cercando di evitare il pagamento con la carta di credito e di farci dare a mano 'gli spiccioli' della tassa, dato che la commissione sul pagamento non ce la rimborsa nessuno. Spero che quest'anno sia di transizione e si cerchi di rimediare a certi errori ed incongruenze".

Oltre ai problemi tecnici, che sicuramente aumentano i dubbi e i fastidi degli albergatori, ci si trova di fronte ad un problema sociale, ovvero le categorie da esentare. Per adesso gli esclusi sono solo i residenti, ovvero la categoria meno toccata dalla tassa. "Qualcuno si è già lamentato perché sostiene che questo pagamento non sia giusto - asserisce Carla Bacchini, che lavora presso Casa Betania - le persone che si appoggiano da noi vengono a Pisa per questioni di salute o visite a familiari ricoverati".il-lungarno-si-popola-

Ma in mezzo alla scia di polemiche c'è anche chi ha preso la tassa con positività: "L'importante è migliorare la qualità del turismo, soprattutto quello del Litorale - spiega Bruno Campano, a nome del Grand Hotel Continental di Tirrenia - abbiamo perso un po' di tempo per comunicare tempestivamente l'aggiunta della tassa sul prezzo delle camere. Alcuni clienti hanno contestato, soprattutto per quanto riguarda i bambini. Per una famiglia con 3-4 figli, l'imposta comincia ad essere più pesante".

"Per me l'aspetto più fastidioso - dice Donatella, che parla per il Bed and Breakfast Da Leo - è che i clienti di un hotel 5 stelle e di un semplice Bed and Breakfast paghino la stessa quota. Per chi alloggia in un albergo di lusso 1,50  o 2 euro non sono niente, ma per chi cerca di risparmiare su tutto, diventano problematici anche quei pochi spiccioli, che magari possono comportare la rinuncia ad una semplice colazione".

Insomma la tassa di soggiorno non riuscirà di certo a mettere d'accordo tutti gli albergatori, gli operatori turistici e i vacanzieri che passeranno per Pisa. Però, tra i dubbi e le polemiche, è riuscita ad insinuare una paura comune: quella che i turisti, dopo aver fatto il giro di routine, preferiscano alloggiare nei comuni circostanti, dove l'imposta non c'è.

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