Ricerca e Università: team dell'Ateneo in Giappone per scoprire nuove particelle
L'Università di Pisa coinvolta in prima linea nell'esperimento Belle-II che si svolgerà nel laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone. Scopo: trovare i segnali sfuggenti delle particelle ancora non contemplate dalla teoria del Modello Standard
L'esperimento Belle-II si svolgerà presso il laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone e vede protagonista un team di ricercatori dell'Università di Pisa, in strettissima collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Il progetto è ambizioso: costruire uno strumento con cui poi trovare nuove particelle non ancora contemplate dalla teoria del Modello Standard.
"Stiamo lavorando – spiega il professore Francesco Forti dell'Ateneo pisano – per costruire il Silicon Vertex Detector di Belle-II, cioè il rivelatore di vertice a strisce di silicio che il prossimo anno verrà installato sul collisore elettrone-positrone ad altissima intensità SuperKEKB in preparazione a KEK". Il docente è da poco tornato dal Giappone, dove il 23 giugno scorso, alla presenza dell’Ambasciatore Italiano a Tokyo Domenico Giorgi, il presidente dell’INFN Fernando Ferroni e il Direttore Generale di KEK Masanori Yamauchi, hanno siglato il protocollo d’intesa per la costruzione del rivelatore Belle-II.
"Il centro nevralgico della costruzione del Silicon Vertex Detector di Belle-II – continua Francesco Forti – sono i laboratori delle Alte Tecnologie dell’INFN, gestiti congiuntamente con il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa all'interno del Polo Fibonacci, dove i componenti di precisione provenienti da Giappone, Austria, Inghilterra, vengono verificati e pre-assemblati nei moduli di rivelazione da installare".
L’esperimento Belle-II fornirà il più consistente campione di particelle di 'sapore pesante' che sia mai stato prodotto. A questo scopo l'acceleratore SuperKEKB è stato progettato per raggiungere una luminosità senza precedenti: più di un fattore 40 rispetto alla luminosità raggiunta dai suoi predecessori.
Il gruppo di fisici pisani, insieme a circa 600 scienziati provenienti da 23 nazioni, utilizzerà quindi i dati per effettuare misure di precisione in grado di aprire la strada alla scoperta di nuove particelle. Oltre a Francesco Forti, il team dell'Università di Pisa convolto in Belle II è composto dai professori Giovanni Batignani, Giuliana Rizzo e Carlo Angelini, dai ricercatori Stefano Bettarini ed Eugenio Paoloni e da Antonio Paladino, assegnista di ricerca al dipartimento di Fisica dell'Ateneo.