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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Telecamere in asili e strutture per anziani: parte la raccolta firme della Paim

Il presidente della cooperativa Giancarlo Freggia rilancia il tema: "Si avrà più serenità e tutela per genitori e gli stessi insegnanti"

Telecamere all'interno dei siti di servizi educativi, come gli asili nido, e nelle strutture sanitarie per anziani, diversamente abili e soggetti psichiatrici. E' quanto viene chiesto con una petizione promossa dalla cooperativa sociale Paim, che in provincia gestisce alcune di queste strutture e che sta raccogliendo le firme dei genitori o parenti convinti che questa sia una decisione inevitabile alla luce degli ultimi fatti accaduti nell'asilo nido della città.

"Abbiamo iniziato a raccogliere le firme - annuncia il presidente della Paim Giancarlo Freggia - per le telecamere in tutte le strutture di nostra competenza, ma allo stesso tempo vogliamo ribadire una cosa molto seria: la politica va lasciata fuori da fatti del genere. Quella maestra si sarebbe comportata così a prescindere da chi governa il comune di Pisa. Non credo che avrebbe accarezzato quei bambini se il sindaco fosse stato di destra e picchiati se di sinistra".

"Il problema - afferma Freggia - è molto più serio e dovrebbe essere affrontato senza ideologia e con tutta la serietà e l'attenzione che l'argomento merita, ed invece tutto si è trasformato immediatamente in un attacco politico, dal quale sia chiaro noi ne prendiamo le dovute distanze, mettendo di fatto in ombra la gravità dell'episodio".

Freggia è convinto che casi come quello di Pisa siano "gesti imprevedibili che sfuggono da ogni logica e da ogni controllo preventivo, gesti fatti da persone che godono della fiducia delle madri, dei dirigenti e dell'assessore di competenza. La responsabilità è totalmente del singolo operatore. Faccio fatica a vedere responsabilità diverse".

Difende il sistema educativo il presidente della Paim : "Sono un addetto ai lavori quindi so benissimo che a Pisa, negli asili pubblici e privati, ci sono grandi professionisti e ottimi educatori ed è vero che il sistema educativo è uno dei migliori in Toscana. Non per questo dobbiamo rinunciare all'utilizzo di strumenti tecnologici, visionabili esclusivamente dagli organi competenti e non dal datore di lavoro, per scongiurare qualsiasi possibile atto violento. Io credo che se la maestra che ha usato violenza su quei bambini, avesse saputo che c'erano le telecamere, non avrebbe mai alzato le mani, ed è per questo che abbiamo iniziato a raccogliere le firme per installare nelle nostre strutture le telecamere, perché diventino esclusivamente un deterrente per chi potrebbe abusare del suo potere e non un mezzo di controllo dei lavoratori".

"Continuerò questa nostra battaglia - conclude Freggia - mia e di tutta la Paim, che stiamo portando avanti da anni, perché vogliamo che i genitori dei bambini e dei disabili siano sereni quando affidano i loro figli. Le telecamere aiutano sicuramente a creare un clima di serenità e fiducia maggiore, sia per il familiare sia per lo stesso operatore che potrebbe essere un giorno accusato ingiustamente di comportamenti non consoni. Mi dispiace che chi si oppone alle telecamere negli asili chiuda non solo un occhio ma tutti e due sulle telecamere nelle banche, telecamere messe sui cassieri perché nessun bancario possa fare 'danni' con i soldi, e si scandalizzi se chiediamo di mettere le telecamere negli asili in modo che nessuno possa fare 'danni' con i bambini. Oggi sta vincendo il denaro sulla persona 1-0. Credo che almeno un pareggio sia più che auspicabile".

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