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Cronaca Pratale / Via San Giovanni Bosco

Carcere Don Bosco: colloquio a luci rosse nella 'Sala delle Nuvole'

Notati strani atteggiamenti da parte di un detenuto e della sua compagna. Sventato poi un tentativo di suicidio dalla Polizia Penitenziaria

Un colloquio un po' troppo hot e un tentato suicidio fortunatamente sventato. Sono due episodi accaduti negli ultimi giorni all'interno del carcere Don Bosco di Pisa e resi noti dal sindacato Osapp.

Effusioni decisamente troppo amorose sono state notate nella cosiddetta 'Sala delle Nuvole', un locale abbellito ed attrezzato con giochi per consentire ai detenuti ed alle loro famiglie, soprattutto a quelle con bimbi piccoli, di effettuare colloqui e di avere il necessario contatto per la corretta prosecuzione della vita familiare. "In questa postazione, la quale noi affermiamo essere inadeguata allo scopo, non è prevista alcuna unità di Polizia Penitenziaria, ma solo una misera telecamera - afferma Claudio Caruso, vicesegretario regionale Osapp Toscana - e siccome l'occasione fa l'uomo ladro, nella giornata del 19 febbraio un detenuto e la compagna non hanno avuto alcuna esitazione a dar luogo ad effusioni amorose, davanti al proprio figlio minore intento a giocare. Pare che il collega che incidentalmente ha visto la telecamera, in quanto oberato da carichi di lavoro presso la sala colloqui principale, abbia avvisato i superiori notando lo strano atteggiarsi della donna seduta in braccio al compagno, che non lasciava spazio ad immaginazioni".
"Le stanze dell'amore non ci sono ancora, nonostante il dibattito a livello politico sul tema sia intenso - conclude Caruso - ma a Pisa siamo avanti, si riesce a fare a meno degli agenti e si rispetta una norma che ancora non è legge".

Dopo nemmeno 24 ore, nel pomeriggio del 20 febbraio, un drammatico episodio che poteva trasformarsi in tragedia. "Gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato un impiccamento di un detenuto magrebino, già resosi protagonista di numerosi eventi di autolesionismo, sia a Pisa che in altri istituti della Toscana" afferma Alessio Vetri, segretario provinciale Osapp Pisa.

Il fatto è avvenuto al piano terra del reparto giudiziario. "Già nella stessa mattinata del 20 - racconta Vetri - il detenuto si era reso protagonista di un altro evento critico, quando, rifiutandosi di rientrare in cella dopo la perquisizione ordinaria, spintonava il collega addetto al piano, il quale non ha riportato conseguenze. Dopo esser stato spostato di reparto ha cominciato ad autolesionarsi per poi mettere in atto un tentativo di impiccamento, quasi portato a termine, sventato dai colleghi prontamente intervenuti".

"Questo è un chiaro segnale - conclude Vetri - che il Reparto di Polizia Penitenziaria di Pisa, nonostante l’assenza di un direttore fisso (provvisoriamente dirige l’istituto pisano, 2 volte a settimana, il direttore della Casa Circondariale di Lucca), i turni estenuanti ed i carichi di lavoro, riesca con professionalità a mandare avanti una struttura che, sotto gli occhi di tutti, è in continuo declino. E siamo orgogliosi come sindacato di portare all'attenzione dell'opinione pubblica il corretto operato della Polizia Penitenziaria, cosa che magari potrebbe fare direttamente un ufficio stampa dell’amministrazione penitenziaria, che divulghi le notizie al posto del sindacato".

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