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Cronaca

Terremoto Emilia: la Provincia chiama a raccolta i Comuni

Durante un incontro tra l'ente provinciale e le amministrazioni comunali del territorio pisano, sono state lanciate sul tavolo diverse modalità per andare in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma

Dopo gli interventi diretti di Protezione Civile in supporto dei terremotati dell'Emilia e della bassa Lombardia, la Provincia di Pisa avvia la fase di coordinamento degli enti locali del territorio pisano per rendere il più possibile organico lo slancio di solidarietà, e di sostegno alla ripresa, verso le comunità colpite dalla serie di sismi iniziata il 20 maggio scorso.

Questa la proposta che, per la stessa Provincia, il presidente Andrea Pieroni, insieme al direttore generale Giuliano Palagi e all'assessore alla protezione civile Valter Picchi, affiancato dalla responsabile dell'ufficio di Protezione Civile della Provincia Mariangela Della Maggesa, ha rivolto ieri mattina ai Comuni, nel corso di un primo momento di confronto. Riunione al termine della quale, l'idea lanciata ha incassato il consenso di massima da parte degli interlocutori intervenuti: amministratori e tecnici in rappresentanza dei municipi di Pisa, Calci, Cascina, Vicopisano, Peccioli, Pontedera (anche a nome dell'Unione Valdera), San Miniato, Santa Croce, Castelfranco, Santa Maria a Monte.

Sul piano pratico, ora, il percorso avviato dovrà proseguire stabilendo le forme effettive nelle quali concretizzare questa azione di squadra. Un'ipotesi già posta sul tavolo è quella di istituire un conto corrente provinciale nel quale far confluire le donazioni raccolte anche dai singoli Comuni, in raccordo con i rispettivi tessuti zonali di associazionismo e volontariato.

Ma ci sono almeno altre due opzioni di intervento diretto di cui sembra possibile fin d'ora valutare la messa in atto in tempi rapidi. La prima riguarda l'invio sul campo dei tecnici provinciali e comunali di settori quali urbanistica, infrastrutture e agricoltura, per una loro collaborazione al lavoro di censimento, verifica e rimborso dei danni subiti da cittadini, imprese e aziende agricole ('protocollo' già collaudato, nel 2010, in occasione delle complesse fasi post alluvione del Serchio).

Altra modalità di supporto immediato, o quasi, può essere quella consistente nello svolgimento, nei campi d'accoglienza, di compiti d'assistenza e animazione nell'ambito delle attività rivolte ai bambini e ai ragazzi, dopo la fine dell'anno scolastico. Tali attività sono ovviamente gestite da volontari: ma è ipotizzabile un loro affiancamento da parte di insegnanti e personale esperto dei Comuni e della Provincia (ad esempio, per quanto riguarda quest'ultima, con addetti del Centro Nord-Sud per l'interrelazione con persone straniere).

Tutte le iniziative, ha precisato Andrea Pieroni, saranno concordate con gli enti locali emiliani, in particolare con il presidente della provincia di Parma, nonché presidente di UPI Emilia Romagna, e di Modena, con i quali sono stati già aperti canali di comunicazione in queste prime fasi dell'emergenza.

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