Ikea, Buscemi: "Con un contenzioso l'azienda sarebbe scappata"
Il consigliere comunale Pdl affronta la questione dei terreni venduti al colosso del mobile: "Dopo un'attesa estenuante di sei anni con Vecchiano, Ikea non avrebbe aspettato l'evolversi di una situazione nata male e gestita ancora peggio"
La notizia che la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulla vendita dei terreni di Via della Mezzanina giunge ad un anno esatto dall'approvazione da parte del Consiglio Comunale della variante urbanistica che consentirà prossimamente a Ikea di aprire il suo punto vendita a Pisa. "Votai a favore del provvedimento, seppure con qualche mal di pancia per la circostanza che i terreni ceduti a Sviluppo Navicelli Spa sarebbero stati pagati solo a maggio, tre mesi dopo, il giorno prima dell'adozione della variante urbanistica e ad un prezzo ritenuto da molti non congruo - afferma il consigliere comunale del Pdl Riccardo Buscemi - all'epoca spiegai, con motivazioni per me tuttora valide, che pur essendo evidente che da parte degli uffici comunali c'era stata una lunga e pessima gestione dell'alienazione di quei terreni, un voto contrario non era nell'interesse della città, perché Ikea, dopo un'attesa estenuante di sei anni con Vecchiano, non avrebbe sicuramente aspettato l'evolversi di una situazione nata male e gestita ancora peggio".
"Oggi - prosegue Buscemi - qualcuno commenta con faciloneria che il Comune avrebbe dovuto promuovere un contezioso con Sviluppo Navicelli per l'annullamento di un contratto di acquisto di terreni a quel momento non ancora pagati e vendere direttamente quei terreni a Ikea. Chi frequenta i tribunali sa benissimo che questo avrebbe voluto dire imbarcarsi in una lunga lite giudiziaria, dall'esito incertissimo, e con Ikea che al quel punto avrebbe sicuramente deciso di insediarsi altrove. Con pragmatismo dunque ho votato a favore, consapevole che l'interesse per la città erano innanzitutto quei 250 nuovi posti di lavoro che Ikea porterà".
"Per amministrare una città ci vogliono gesti concreti, atti di responsabilità, tempestività - sottolinea ancora il consigliere comunale pidiellino - è facile dire 'no', è più difficile assumersi le proprie responsabilità e dire 'sì' pur sedendo all'opposizione, ma voterei nuovamente a favore. C'è da dire che il Comune di Pisa esce malissimo da questa vicenda, perché avrebbe potuto introitare di più, ma l'operazione nasce da lontano nel tempo, e non c'era altra via d'uscita. Salta agli occhi che l'amministrazione comunale non è quel campione di virtuosismo finanziario come il sindaco ripete troppo spesso: un po' di autocritica non guasterebbe, e soprattutto un maggiore controllo sugli uffici comunali".