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Cronaca

Test d'ammissione dell'Università di Pisa in tensostrutture a Pontedera: "Era la scelta migliore"

Il rettore Paolo Mancarella commenta la decisione dell'Ateneo, non gradita dall'amministrazione pisana

La grande mole dei test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso dell'Università di Pisa si svolgeranno a Pontedera, in due tensostrutture in corso di montaggio nella grande piazza del mercato. Si calcola saranno oltre 4mila gli studenti che proveranno ad entrare a Medicina e le altre facoltà, con le prove che richiederanno comunque diverse sessioni; le strutture temporanee rimarrano in loco fino al 26 settembre. Il tutto si è reso necessario per rispettare le previsioni anti-contagio previste dalla Regione Toscana.

Spiegava infatti il sindaco di Pontedera Matteo Franconi, nei primi giorni di agosto: "Deve essere garantito un distanziamento sociale di 1,8 metri in tutti e quattro i lati tra candidato e candidato". Un aspetto che "ha portato il Rettorato, dopo una complessa ricognizione su terreni o piazze sufficientemente capienti (non essendovi strutture in muratura libere di tali dimensioni), a rappresentarci come l’unica strada percorribile per consentire lo svolgimento in sicurezza dei test di ammissione per gli studenti fosse Pontedera. Abbiamo avallato la richiesta concedendo una porzione di piazza del mercato (che si terrà regolarmente nei soliti spazi del venerdì) perchè siamo convinti che consentire agli studenti ed allo loro famiglie di poter svolgere il test nel proprio territorio fosse una priorità assoluta da sostenere e supportare".

test università pisa pontedera-2

La scelta non è stata accolta positivamente dal Comune di Pisa. L'assessore al diritto allo studio, Sandra Munno, presidente della Conferenza università territorio (C.U.T.), aveva commentato il 12 agosto scorso: "Dall’inizio dell’anno accademico ci siamo incontrati ben cinque volte nella Cut per condividere le difficoltà reciprocamente incontrate a seguito dell’emergenza sanitaria e mai, neanche nell’ultima che si è svolta il 31 luglio scorso, il Rettore ha manifestato la volontà di modificare gli accordi con la città di Lucca e, quindi, cambiare sede degli esami di ammissione. La decisione mi sorprende, anche perché il Comune di Pisa, all’interno della Cut, ha sottoscritto nel 2019 un protocollo con le istituzioni universitarie di Pisa nel quale c’è un reciproco impegno di collaborazione per tutte le necessità tra la città e l’Università. Questa, senz’altro, era un’occasione utile da mettere sul tavolo della Cut in uno dei molti incontri effettuati alla presenza del Rettore. L’avessimo saputo saremmo stati lietissimi di organizzare una soluzione alternativa che la città di Pisa avrebbe potuto senz’altro offrire proprio a quegli studenti che poi verranno a seguire i corsi nella nostra città".

Una nota del 13 agosto del rettore Paolo Mancarella prova a chiudere la questione, in risposta anche ad esternazioni critiche a mezzo stampa fatte dal sindaco di Pisa Michele Conti: "Dispiace che ogni occasione sembri divenire utile per il sindaco di Pisa per intraprendere una doglianza con l’Università. Ovviamente, una volta constatata l’impossibilità di effettuare i test a Lucca come negli anni scorsi (dopo scrupolose valutazioni con i gestori del Polo Fiere, nello spirito di reciproca collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti tra i due enti), gli uffici tecnici dell’Ateneo hanno vagliato prima di tutto la disponibilità di spazi nella città di Pisa" fra cui si legge anche il parcheggio del Pisa Mover, tuttavia "la soluzione dell’area di Pontedera è risultata di gran lunga la migliore sotto tutti i punti di vista".

Questo perché: "Alla luce delle norme ministeriali e regionali, l’adeguatezza o meno di uno spazio non si basa solo sulla 'dimensione' dello stesso, ma anche sulla disponibilità di ampie aree per il parcheggio e di mezzi pubblici adeguati al raggiungimento della sede concorsuale. Non ultimo la necessità di garantire la massima sicurezza anche nelle fasi che precedono e seguono lo svolgimento dei test, per l’afflusso e il deflusso dei candidati". In conclusione il Rettore afferma che "non ha senso, infine, imbastire ora inutili polemiche su cosa avverrà nei prossimi anni: è evidente che se la città di Pisa saprà finalmente offrire all’Ateneo spazi o strutture adeguate, saremo ben lieti di riportare i test nella nostra città".

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