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Cronaca

Torre di Pisa negli Usa, bocciatura di Confcommercio: "Tanti soldi spesi ma quali benefici?"

L'associazione di categoria, per bocca della sua presidente Federica Grassini, critica duramente il progetto che porterà il modello della Torre in alabastro dal 13 gennaio al 5 febbraio in mostra a San Francisco. Sarà accompagnata da convegni, degustazioni e un video promozionale

"Costoso e ci domandiamo quanto efficace in termini di effettiva ricaduta turistica sul territorio, il cosiddetto 'sogno americano' della Torre di Pisa negli Stati Uniti". A nutrire molte perplessità su quella che non esita a definire “una gita a San Francisco” della Torre di Pisa in alabastro è Federica Grassini, presidente di ConfcommercioPisa: “Al di là dei proclami, è giusto approfondire costi e opportunità di una simile operazione, tanto più in tempi in cui imprese e cittadini fanno una fatica immensa ad andare avanti.  Sono stati spesi ben 120mila euro, 90mila tra Comune di Pisa e Regione Toscana, e altri 30mila euro dalle tasche degli imprenditori iscritti alla Camera di Commercio. Una bella somma, soprattutto se paragonata ai benefici ottenuti: tre settimane di esposizione della torre in alabastro in un centro commerciale di San Francisco, la degustazione di prodotti tipici prevista per la giornata d'inaugurazione riservata ai soli operatori turistici di San Francisco, un progetto aperto alla partecipazione degli studenti delle scuole superiori di San Francisco sul romanico pisano, due conferenze sul tema dei lavori di consolidamento della Torre tenute dai professori  Michele Jamiolkowski e Carlo Viggiani e infine un sito dedicato”.

“Non si tratta dunque di un progetto per la valorizzazione di Pisa negli Usa - prosegue la presidente di ConfcommercioPisa - ma esclusivamente nella città di San Francisco. Un gemellaggio molto costoso e dubitiamo fino a che punto efficace per la promozione dell'intero territorio pisano”.
Per Grassini, la strada da percorrere è diametralmente opposta, sia in termini di costi che di credibilità: “Sarebbe stato molto più proficuo invitare direttamente i Tour Operator delle principali città californiane a Pisa, piuttosto che proiettare qualche filmato e degustare un aperitivo. Li avremmo accompagnati passo passo alla scoperta del nostro magnifico territorio, facendogli toccare con mano le bellezze del patrimonio storico, culturale, paesaggistico, monumentale, eno-gastronomico”. “Avremmo risparmiato un sacco di soldi - conclude lapidaria Federica Grassini - investendoli per rendere più accogliente e più decorosa la nostra città, migliorandone al tempo stesso i servizi”.

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