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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus: la Toscana resta arancione, ma scatta il rosso 'locale'

Il presidente Eugenio Giani ha illustrato i provvedimenti che entreranno in vigore lunedì. Nel pisano Castellina Marittima entra in zona rossa

La Toscana resta in zona arancione ma con diversi 'sprazzi' di rosso che, alla luce del nuovo Dpcm in vigore da domani, implica la chiusura delle scuole nei territori in cui scatterà appunto il cambio di colore. Lo ha annunciato in una diretta social questa sera il governatore Eugenio Giani che ha illustrato, dopo la riunione del Ceps - Comitato per l'emergenza della prevenzione scolastica, i provvedimenti che entreranno in vigore da lunedì 8 marzo soprattutto per quanto riguarda lo stop all'attività didattica in presenza nei comuni e in alcune province per le quali la soglia dei contagi preoccupa (il nuovo Dpcm fissa la possibilità per i presidenti di Regione di chiudere le scuole localmente quando i contagi superano i 250 casi su 100mila abitanti su base settimanale).

In provincia di Pistoia un'altra settimana di zona rossa, così come a Cecina (Livorno) e nel comune confinante di Castellina Marittima, in provincia di Pisa. Da definire, invece, le restrizioni per l'empolese, la provincia di Siena e la provincia di Prato. "In alcuni territori - ha spiegato il governatore - si è resa necessaria la zona rossa. Ho sempre agito di concerto con i sindaci di questi luoghi. Il dibattito è stato franco e solidale, ma per l'intera provincia di Pistoia è stato deciso di restare per un'altra settimana in zona rossa". Invece, aggiunge, "si lavorerà fino a stasera per poter definire le misure attraverso tre riunioni specifiche per alcune aree: l'empolese, la provincia di Siena e la provincia di Prato. Per queste tre realtà serve un supplemento di analisi. Le ordinanze saranno prese tutte domani, visto che i provvedimenti scatteranno da lunedì prossimo".

Sulla chiusura delle scuole il governatore mette sotto la lente di ingrandimento 76 comuni. Fra questi 28 sono destinati a veder scattare con ogni probabilità le restrizioni, sugli altri dipenderà dall'esito delle riunioni di stasera fra Giani e i sindaci interessati, compresi quelli delle aree dell'empolese, della provincia di Prato e di Siena.
L'elenco completo sarà disponibile soltanto domani. "Per vedere quali erano i Comuni in cui poteva esserci una motivata situazione di peggioramento - ha spiegato il presidente - abbiamo usato come criterio quello fissato nel Dpcm dei 250 contagi su 100mila abitanti nell'ultima settimana". Sono ricaduti in questa casistica 76 comuni. Non tutti vedranno il ritorno, però, alla didattica a distanza. "La Toscana - ha rivendicato - cerca di reagire con provvedimenti di zona arancione, ma anche con l'individuazione chirurgica di zone rosse e di quei comuni nei quali vediamo un'accelerazione del virus nelle scuole. In realtà saranno poche le realtà municipali a chiudere le scuole rispetto ai 273 Comuni della Toscana. Quindi voglio evitare quel passaparola in base al quale sembra di veder chiudere tutto in Toscana".

"La curva dei contagi comincia a stabilizzarsi e siamo in grado di controllare la situazione. Dobbiamo reggere almeno un mese con provvedimenti di restrizioni anche pesanti - ha concluso Giani - la cosa fondamentale è vaccinare.  Siamo riusciti ad avere più vaccini del solito e abbiamo somministrato fino a ora 358mila dosi e quasi 100mila persone hanno avuto anche il richiamo. Sono contento perché il sistema sta cominciando a funzionare a tutto campo".

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