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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cascina

Scuola, punita perché segnalò maltrattamenti ai bambini: è guerra tra dipendente e cooperativa sociale pisana

L'educatrice non accetta il trasferimento subito dopo aver segnalato maltrattamenti di bambini in un nido di Navacchio. Il presidente della cooperativa Paim: "Nessun maltrattamento, solo un problema di rapporti tra le maestre"

Schiaffi sulle mani, interventi più energici del dovuto, ma anche umiliazioni ricorrenti nei confronti dei bambini più grandi. Alla fine Roberta Pietroluongo, educatrice professionale in servizio in un asilo nido di Navacchio, nel comune di Cascina, ha deciso di uscire allo scoperto e di segnalare, lo scorso mese di dicembre, alla Paim, la cooperativa sociale con quasi 600 dipendenti, che gestisce quello e altri centri per l'infanzia e per l'assistenza ad anziani e disabili in provincia di Pisa, i comportamenti aggressivi di una sua collega maestra. Ma a causa di questa denuncia l'educatrice è stata "punita e mobbizzata" dall'azienda contro la quale ha aperto un contenzioso legale per ottenere la revoca del trasferimento subito.

La donna oggi ha scelto di rendere pubblica la sua verità, anche per, come essa stessa sottolinea, "stroncare le chiacchiere che circolano, perché quel trasferimento immotivato agli occhi dei genitori può sembrare un atto d'accusa nei miei confronti". "E' come - spiega la maestra d'asilo - se fossi io la colpevole di certi comportamenti e non colei che li ha denunciati". Quando a marzo scoppiò il caso, uscito anche sulle cronache locali dei giornali anche se in forma anonima, la Paim trasferì tre maestre che lavoravano con bambini dai 3 ai 36 mesi. "In realtà eravamo in due - spiega la signora Pietroluongo - ad avere segnalato i comportamenti non idonei dell'altra maestra all'azienda, ma quel trasferimento multiplo ha acuito i sospetti dei genitori nei nostri confronti". Immediata la replica di Giancarlo Freggia, presidente di Paim:  "Non è vero, non ci risulta alcun maltrattamento subito dai bambini. C'era solo una situazione di incompatibilità fra tre maestre che aveva creato un clima di tensione tra i genitori. Per questo, anche su sollecitazione del comune, abbiamo deciso di sostituire il corpo insegnanti trasferendo in altre strutture le tre educatrici e riportando da subito un clima di serenità nell'asilo". 

L'educatrice professionale, difesa dagli avvocati Francesco Miccoli e Andrea Duretti, ha depositato un ricorso d'urgenza contro il suo trasferimento; per il momento lavora a Pisa presso un centro diurno della cooperativa per l'assistenza disabili. "In realtà - puntualizza Roberta Pietroluongo - sono stata totalmente demansionata e sto subendo un autentico mobbing".
Ma il presidente Freggia contesta anche questa tesi: "Sta lavorando per quella che è la sua esatta qualifica equiparata a un settimo livello professionale - spiega - mentre quando lavorava all'asilo, dove era stata mandata su sua esplicita richiesta benché in assegnazione transitoria, aveva una mansione inferiore, da quinto livello. Dunque siamo sereni e aspettiamo con fiducia l'esito del contenzioso".
Infine, l'avvocato Luca Marra, legale della Paim, precisa: "Abbiamo voluto ripristinare un clima di serenità nell'asilo in attesa di verificare i singoli comportamenti che, all'occorrenza, verranno sanzionati". 

Intanto però emergono nuovi particolari sulla vicenda. Sui presunti maltrattamenti infatti ci sarebbe anche stata la denuncia alla squadra Mobile di Pisa da parte di un genitore di uno degli alunni. Lo si apprende in ambienti investigativi. La polizia ha già trasmesso nelle scorse settimane l'istruttoria svolta in seguito alla querela e, secondo quanto si è appreso, avrebbe anche acquisito informazioni sul caso dalle maestre. Una delle tre insegnanti trasferite dalla Paim, la cooperativa sociale che gestisce il centro per l'infanzia, è stata sentita a sommarie informazioni. Si tratta appunto della stessa Roberta Pietroluongo, l'educatrice che si è opposta al trasferimento aprendo un contenzioso legale con l'azienda. Gli inquirenti le avrebbero fatto domande sulle accuse contenute nella querela presentata dai genitori. Il 21 giugno sarà discusso davanti al giudice del lavoro Elisabetta Tarquini, il ricorso d'urgenza presentato dai legali della donna contro il trasferimento disposto dalla Paim. (fonte Ansa)

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