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Cronaca

Truffe, anche 500 euro per una visita durante il normale servizio: medico a processo

Il chirurgo, specialista in trapianti di pancreas e rene, faceva credere ai pazienti di aver svolto la visita intra moenia, esigendo così il pagamento della tariffa. Collaborazione con le Fiamme Gialle da parte del personale dell'ospedale

Abuso di ufficio e di truffa ai danni dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Questi i reati contestati a D.C., medico argentino di fama internazionale che ha rivestito presso l’U.O. di Chirurgia Generale dei Trapianti, con contratto a tempo determinato, l’incarico di medico coordinatore delle attività connesse con la chirurgia attinente i trapianti di rene e pancreas.

I fatti si riferiscono al periodo temporale che va dall’aprile 2011 al settembre 2011: militari appartenenti alla Compagnia della Guardia di Finanza di Pisa, nell’ambito di articolate indagini delegate e coordinate dal dott. Giovanni Porpora della Procura della Repubblica di Pisa, hanno acquisito elementi probatori degli illeciti effettuati dal chirurgo.

Nell’espletamento delle sue mansioni all’interno dell’ospedale, il medico sottoponeva a visita i pazienti che si rivolgevano al Centro Trapianti di Pisa, in quanto bisognosi di trapianto di rene, facendo credere agli stessi di aver svolto la visita in regime di intra moenia ed esigendone il compenso. Percepiva pertanto onorari, non dovuti e quindi per il solo profitto personale, tra i 200 e i 500 euro a visita, rigorosamente in contanti, rilasciando ai pazienti ricevute di pagamento recanti il timbro dell’Azienda Ospedaliera, il tutto con l’aggravante di aver commesso il fatto violando i doveri inerenti un pubblico servizio e, cosa ancor più grave, approfittando delle condizioni di particolare bisogno dei malati.

Il medico quindi, esercitando abusivamente, in violazione alla normativa vigente e del Regolamento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, attività di intra moenia presso i locali della struttura dell’Ospedale di Cisanello durante l’orario di lavoro e utilizzando beni e personale dell’Azienda stessa, guadagnava illecitamente gli onorari percepiti dagli ammalati.

L’accertamento dei fatti da parte delle Fiamme Gialle è stato reso possibile anche grazie alla fattiva collaborazione dei dirigenti e personale medico in servizio presso l’Unità Operativa coinvolta che sono risultati assolutamente estranei ai fatti contestati.

Alla luce degli elementi raccolti e dei riscontri probatori acquisiti anche a mezzo delle testimonianze rilasciate da decine di pazienti residenti su tutto il territorio nazionale, il medico è stato rinviato a giudizio per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e abuso di ufficio.

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