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Cronaca

Ungulati: il commento di Coldiretti sulla Legge Remaschi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“E’ una prima importante risposta politica al gravoso problema degli ungulati che sta provocando, anche nelle nostre campagne, migliaia di euro di danni alle imprese agricole e alle produzioni ogni anno e sta contribuendo allo spopolamento delle aree montane e svantaggiate e ad aggravare le criticità di dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che questa rinnovata spinta porti, anche con la riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia e delle deleghe, ad una diversa attuazione delle norme esistenti più efficace e corrispondente all’esigenze degli agricoltori e alla situazione che stanno vivendo ormai da molti anni ormai”. Coldiretti saluta positivamente l’approvazione, da parte del consiglio regionale, della legge obiettivo che disciplina per i prossimi tre anni la gestione straordinaria delle specie cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone. L’obiettivo di questa legge speciale, richiesta dagli agricoltori, è riportare la popolazione degli ungulati, soprattutto cinghiali che oggi è quattro volte superiore rispetto alle altre regioni, ad un livello sostenibile per la biodiversità e di convivenza con il mondo dell’agricoltura. La stima parla di 200-250mila cinghiali, 8mila daini e 4 mila cervi.

“I cinghiali – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa - sono la causa dell’88% dei danni denunciati dalle aziende agricole pisane. C’è poi tutta una serie di danni, di piccola entità, quotidiani, che non vengono nemmeno denunciati perché l’iter è lungo e complicato. La legge obiettivo è una contromisura  purtroppo necessaria. Gli strumenti normativi che gli enti avevano a disposizione avrebbero già consentito, se applicati, di evitare che il fenomeno assumesse proporzioni di questo tipo. Ora le istituzioni non devono fare il solito errore ma applicare quelli che sono i punti della legge obiettivo. Non dimentichiamoci che l’emergenza cinghiali ed ungulati non è solo una emergenza per il mondo agricolo che si vede quotidianamente distruggere i raccolti, ma anche sociale avendo causato incidenti stradali, purtroppo anche mortali”. La legge prevede, inoltre, la realizzazione di centri di sosta per valorizzare la carne cacciata mentre nelle aree non vocate, suddivise in settori di prelievo, possono partecipare alle battute gli iscritti all’Atc in possesso di abilitazione alla caccia di selezione di riferimento, i proprietari dei fondi agricoli iscritti all’Atc e nei territori di competenza i titolari e gli ospiti delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agrituristiche venatorie in possesso di abilitazione o accompagnate da personale abilitato. Sono previste sanzioni pesanti per chi non è in regola.

Coldiretti riconosce l’impegno ed il merito, per aver portato fino in fondo un percorso non certo provo di insidie, del Presidente, Enrico Rossi, dell’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi e del consiglio regionale. “Non pensiamo che la legge da sola abbia risolta il problema, ora serve – conclude Filippi - applicarla in modo omogeneo su tutto il territorio regionale”.

Per maggiori informazioni vai anche www.pisa.coldiretti.it pagina ufficiale Facebook Coldiretti Toscana e Twitter @coldirettitosca

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