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Cronaca

Università: gli Studenti Contro il nuovo Isee a confronto con il Cda

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Stamattina, come promesso, ci siamo trovati davanti al Palazzo alla Giornata per andare a chiedere conto al Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo dello spropositato aumento delle tasse causato dal nuovo calcolo ISEE. A seguito delle mobilitazioni di questo autunno, in novembre, al Senato del 4, il Rettore Augello e i vertici dell'ateneo promisero una rimodulazione delle fasce sulla base degli innalzamenti dei valori causati dal nuovo calcolo e l'esenzione dalla tassazione per gli esclusi dal diritto allo studio. Niente di tutto questo è stato fatto. Per questo, a una settimana dal pagamento della seconda rata, il cui importo è stato reso noto solo a fine marzo, con il calcolo dei MAV, abbiamo deciso di andare a chiedere spiegazioni.

La situazione deve essere risolta. Abbiamo a riguardo delle rivendicazioni semplici e precise:

RINVIO DEL PAGAMENTO DELLA SECONDA RATA
ESENZIONE DALLA MORA PER I RITARDI NEL PAGAMENTO
RIMODULAZIONE DELLE FASCE SULLA BASE DEL NUOVO ISEE


Il principio è semplice: a parità di reddito nessuno deve sborsare un euro in più per le tasse.

Solo i casi raccolti in questi pochi giorni, ci parlano di decine e decine di studenti, slittati dalla prima alla terza fascia. Dalla seconda alla quinta. Dalla terza alla sesta. Come comunicato dal dirigente dei servizi agli studenti di UniPi Bellandi, il 65% degli studenti ha subito un aumento delle tasse. E rispetto a questo l'Ateneo che ha detto?

Il Rettore Augello ha, come suo solito, nascosto le proprie responsabilità dietro le normative nazionali. Oltre a non aver intrapreso con forza iniziative tese a esercitare una pressione presso il Ministero e il Governo per la modifica di questa misura truffa del nuovo ISEE, c'è tanto che l'Ateneo avrebbe potuto fare, potrebbe fare, e non ha fatto per risolvere l'emergenza.

Il senso del discorso di Augello e Bellandi è stato il seguente: “mettetevi l'anima in pace, per ora non possiamo fare nulla, voi siete la cavie per quest'anno in cui capiremo le proporzioni del problema e come intervenire. Seguiremo le indicazioni (imposte con la lotta dell'autunno) che permettono al diritto allo studio di aumentare le soglie (ISEE 24 mila; ISPEP 50 mila).”

E questa sarebbe una soluzione?
Ricordiamo che, dalle prime proiezioni, sulla base delle nuove soglie (i cui limiti ancora devono essere recepiti e tradotti normativamente dalle regioni in materia di diritto allo studio) si prevede recupereranno solo il 16% degli esclusi dai benefici DSU. Neanche 1 studente su 5 tra quelli che si sono visti innalzare i propri valori ISEE a parità di reddito rispetto all'anno precedente.

Inoltre:
Noi studenti e stuentesse non siamo le cavie di nessuno. Tutto questo era ampiamente preventivabile, come già segnalammo a settembre.
Cosa succederà a chi non può permettersi il salasso della seconda rata?
Cosa succederà a chi ritarderà nel pagamento?
Le alternative sono due: o ulteriori sacrifici (“in cambio di meno servizi” come dichiarato spudaratamente dallo stesso Augello) o l'abbandono degli studi.

A questo non ci stiamo!

Individualmente agli studenti gli uffici stanno accordando una rinvio dei pagamenti per alcuni casi singoli.
Nel pomeriggio, come affermato questa mattina dal Direttore Generale Grasso, si terrà un incontro tra alcuni membri del Cda e gli uffici tecnici per verificare la possibilità di ESENTARE DALLA MORA PER I RITARDI NEI PAGAMENTI DELLA SECONDA RATA.

Questa non dev'essere un'eventualità. E' il minimo che pretendiamo venga fatto!

NESSUNA MORA PER I RITARDI!

Tra riduzione dei fondi ministeriali, investimenti non a beneficio degli studenti (leggasi, Foresteria delle Benedettine, vendita di immobili), riduzione delle immatricolazioni e ora l'aumento delle tasse c'è UN PROBLEMA DI SISTEMA CHE VA AFFRONTATO!

La protesta della VQR ha avuto il merito di segnalare questo fatto: riprendiamo in mano la questione. Neanche gli studenti sono disposti a pagare di più, a fare più sacrifici, e vedersi umiliati e presi in giro per un sistema DEFINANZIATO!

MENO FONDI Piu' TASSE! Ora Basta!

In questa settimana organizziamoci, andiamo alle segreterie, andiamo in aula, strappiamo l'esenzione dal pagamento della mora, abbassiamo le tasse, pretendiamo il giusto, pretendiamo di più.

GIOVEDi' 14,
il giorno prima della scadenza del pagamento della seconda rata INCONTRIAMOCI E RILANCIAMO!

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