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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Università: arriva la figura dello studente part-time

Sinistra Per annuncia la possibilità, tramite bando, di pagare il 65% delle tasse universitarie dividendo in due anni l'impegno di studio programmato per uno

Dal prossimo anno accademico una nuova figura sarà contemplata nell'ordinamento accademico, che rientrerà in bandi per l'attribuzione di benefici: lo studente a tempo parziale. Ad annunciare la novità è 'Sinistra per...', promotrice di questo strumento sin dal 2012.

I dettagli saranno specificati dall'Università in una prossima presentazione, ma intanto l'associazione traccia la linea delle trattative che hanno portato a questo conseguimento: "Il percorso di studio molte volte non è univoco, uno studente potrebbe fare altre attività esterne, oppure avere particolari necessità o problemi che non permettono di dedicarsi al 100% allo studio universitario. Durante tutto il nostro lavoro, negli anni, sono sorti molteplici problemi per l'introduzione di questa figura, problemi politici spesso celati dietro problemi amministrativi. Dopo 5 anni di alti e bassi, scanditi da periodi di silenzio anche lunghissimi, finalmente la nostra posizione è stata ascoltata, le necessità di questi studenti riconosciute e lo studente part-time è diventato realtà".

"Si tratta di una figura prevista da legge - spiega Sinistra Per - che vede lo studente scegliere di suddividere la sua annualità accademica in due annualità temporali a fronte di un pagamento annuale del 65% della tassa universitaria che gli spetta. In parole povere lo studente non dovrà più sostenere i 60 CFU in un anno, ma in due, con un limite massimo di 36 CFU per il primo anno".

Per accedere a questa possibilità sarà previsto un bando: "Sarà aperto a tutti, punto di partenza da noi fortemente richiesto affinché sia data la possibilità a tutti di poterne usufruire, dando comunque precedenza, in fase di graduatoria, a tutte quelle categorie di studenti in situazioni particolari (lavoratori, donne in gravidanza, partecipanti al servizio civile, iscritti ad accademie e conservatori, ecc. ecc. ). La motivazione di questa scelta risiede nella presa d'atto che non tutti gli studenti possono certificare la propria condizione di disagio, uno studente che lavora in nero per pagarsi gli studi, pur non avendo come dimostrarlo, dovrebbe avere il diritto di accedere a questo strumento".

Una prima sperimentazione che "quest'anno avrà un numero limitato di posti, dettato da vincoli economici legati al bilancio universitario e rilevati in sede di definizione del bilancio previsionale, e quindi non potrà essere utilizzato da qualunque studente dell'Università di Pisa". Inoltre L'accesso al bando è precluso, da regolamento, agli studenti già fuoricorso. "Riteniamo inaccettabile questa esclusione - prosegue Sinistra Per - innanzitutto perché questi studenti hanno già 'dimostrato' che i loro tempi per concludere il percorso universitario non sono quelli previsti dal piano didattico, dimostrando di far parte di quell'insieme per cui è stato pensato questo strumento; e poi perchè deve considerarsi che la principale motivazione addotta dall'Ateneo per l'esclusione di questa categoria sia stata prettamente ed esclusivamente economica".

La novità è comunque importante e l'associazione studentesca punta già a svilupparla: "Ottenuta l'introduzione dello studente a tempo parziale, si cercherà a partire dall'anno venturo di migliorarlo, anche alla luce di come sarà andato questo primo anno di sperimentazione. Resta comunque, nonostante le criticità sopra esposte, un primo passo ed una vittoria da noi ottenuta e auspicata in quel programma elettorale che ha trovato risposta e condivisione nella comunità studentesca meno di un anno fa".

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