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Cronaca

Uova di Pasqua in dono ai profughi ucraini ospiti della Croce Rossa

L'iniziativa è stata promossa dalla Proloco Litorale Pisano. Sono 44 le persone accolte al Baleari Park Hotel di Tirrenia

Un momento di distensione per la festività della Pasqua ed un sorriso per i più piccoli. La Proloco Litorale Pisano, lo scorso venerdì 15 aprile, ha consegnato ai rifugiati ucraini ospiti della Croce Rossa Italiana al Baleari Park Hotel di Tirrenia delle uova di cioccolata. Presso la struttura trovano alloggio 28 fra bambini e ragazzi, dai 2 ai 18 anni, accompagnati da 16 adulti, di cui 15 madri.

Il Presidente provinciale della Croce Rossa di Pisa, Antonio Cerrai, ha spiegato le peculiarità dell'opera dell'associazione: "Dal 22 marzo è stato messo a disposizione della Regione Toscana e della Prefettura di Pisa l'Hotel Cri Le Baleari per l'accoglienza di cittadini provenienti dall'Ucraina, per un numero massimo di 50 posti complessivi. L'Hotel ospita periodicamente incontri ed eventi formativi per volontari e sostenitori di Croce Rossa Italiana".

La struttura è attrezzata anche per ospiti con disabilità, grazie alla accessibilità dei locali e agli ausili presenti. Sono messi a disposizione degli ospiti il Restoring Family Links, i servizi sociosanitari necessari, il monitoraggio covid, il servizio psicosociale e l'animazione per i bambini, che sarà organizzata dai prossimi giorni a cura dei Giovani Cri.

A consegnare le uova sono stati Virginia Mancini, vicepresidente di Proloco, il Dott. Stefano Barsantini e Veronica Manghesi, consigliera alla Cultura. "Questo impegno - sintetizzano le associazioni in una nota - è sostenuto anche da donazioni della cittadinanza, che ha dimostrato una pronta risposta collaborativa con la consegna di abbigliamento, giochi e servizi importanti per la soluzione delle necessità anche burocratiche. Con questi sforzi straordinari, uniti alla preziosa opera dei volontari Cri e dei privati, i rifugiati hanno ricevuto una ondata di calore e cure che ha reso la loro tragica fuga dalla guerra meno terribile, ed hanno espresso la loro gratitudine con una dignità e compostezza indescrivibile. Una giornata che voleva essere per loro un augurio Pasquale, si è trasformata in un emozionante scambio di racconti, esperienze e affetto fraterno, come dovrebbe essere fra tutti gli esseri umani che aborrono la guerra e le sue orribili conseguenze, nell'auspicio che possano presto tornare nella loro patria e riabbracciare i loro cari rimasti lì".

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