No a politiche per diritti di gay e trans: "Il Comune non rispetta le differenze"
L'intervento della vicepresidente e assessore alla Pari opportunità della Regione Toscana, Monica Barni, sulla decisione dell'amministrazione pisana di uscire dalla rete Ready
"La decisione della Giunta è grave perchè significa che il governo comunale non si impegna a farsi carico dei problemi e delle esigenze dei cittadini Lgbti. Così si rischia di vanificare gli sforzi che anche la Regione sta facendo per contrastare una cultura omofoba e razzista e, allo stesso tempo, di avallare atteggiamenti arroganti e irrispettosi delle differenze e dei diritti". La vice presidente e assessore alle Pari opportunità della Regione Toscana, Monica Barni, interviene sulla decisione del Comune di Pisa di recedere dall'accordo tra Regione Toscana ed enti pubblici locali che avevano aderito a Ready, la Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni anti discriminazioni.
La comunità Lgbti scende in piazza: "L'amministrazione promuove la violenza
"La rete Ready - spiega la vicepresidente - nasce dalla consapevolezza del fatto che, nel nostro Paese e anche in Toscana, le persone Lgbti non godono ancora di pieni diritti e spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi. Per questo è importante l'azione delle pubbliche amministrazioni per promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai loro bisogni, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto".
"L'affermazione dei diritti delle persone - afferma ancora la Barni - è infatti il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza. E' questa la filosofia che ha spinto la Regione a promuovere Ready, anche per dare visibilità e diffondere nel territorio le buone prassi e le azioni positive realizzate in alcune realtà. In questo modo è stato dato un contributo non solo per contrastare le discriminazioni, ma anche per promuovere una cultura dell'accoglienza e del rispetto reciproco in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare".
Nata nel 2006 a livello nazionale, la rete Ready si è formata anche in Toscana nel 2015 grazie ad un accordo, successivamente rinnovato ed ampliato, che ha raccolto via via nuovi aderenti, tanto da raddoppiare il numero iniziale nel 2017.