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Cronaca

Vaccini in azienda, c'è l'accordo: quando si parte e chi potrà farlo

Firmato il protocollo d'intesa tra Governo, imprese e sindacati. Lo Stato fornirà le dosi, gli altri costi saranno a carico del datore di lavoro. Ma il vero e proprio via libera arriverà solo quando ci saranno più fiale disponibili, si parla di maggio

È stato firmato ieri in serata, come riporta Today.it, l’accordo tra Governo, imprese e sindacati per dare il via alla campagna vaccinale nelle aziende. Un canale parallelo alla rete ordinaria e che non dovrebbe rispettare gli stessi criteri anagrafici: costituirà, si legge nel protocollo, un'attività di sanità pubblica nell'ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-Covid-19 predisposto dal Commissario Straordinario. Il sì è stato raggiunto al termine di un confronto durato oltre 7 ore tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il ministro della Salute, Roberto Speranza, i leader delle associazioni datoriali e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il protocollo non prevede norme vincolanti e presuppone (ovviamente) l'adesione volontaria dei datori di lavoro e dei lavoratori. Tutte le aziende potranno candidarsi liberamente; non è previsto nessun requisito minimo di carattere dimensionale così come la vaccinazione sarà offerta a tutti i lavoratori, "a prescindere dalla tipologia contrattuale".

Se la vaccinazione verrà eseguita in orario di lavoro, si legge nel protocollo, il tempo necessario "sarà equiparato a tutti gli effetti all'orario di lavoro". Esclusa inoltre espressamente la responsabilità penale degli operatori sanitari per eventi avversi nelle ipotesi di uso conforme del vaccino mentre i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi quelli per la somministrazione, "sono interamente a carico del datore di lavoro". 

Chi potrà fare il vaccino in azienda e quando si parte

Restano invece ovviamente a carico dello Stato la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite. Il protocollo assicura la vaccinazione anche a quei lavoratori le cui aziende non sono tenute alla nomina del medico competente oppure non possano fare ricorso a strutture sanitarie private: possono infatti avvalersi comunque "delle strutture sanitarie dell'Inail" e, in questo caso, trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell'ente. Si potranno dunque vaccinare i dipendenti di quelle aziende che aderiranno alla campagna vaccinale organizzando le somministrazioni sul posto di lavoro.

Quando si inizia? Per adesso i vaccini non sono sufficienti a garantire l'immunizzazione dei lavoratori. "Si partirà quando ci saranno le dosi necessarie" ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando spiegando che "si continuerà con i vulnerabili e dopo esauriti i target individuati ci sarà la possibilita di vaccinare sul luogo di lavoro per le imprese che aderiranno al protocollo. Anche le imprese piccole che si uniscono potranno utilizzare gli ambulatori Inail", ha aggiunto. Probabilmente le somministrazioni potrebbero iniziare a maggio quando le consegne di Johnson&Johnson entreranno a regime. "Alla vaccinazione in azienda potranno partecipare non solo i dipendenti, i titolari e i datori di lavoro, ma tutti quelli che partecipano all'attività produttiva", ha precisato Orlando. 

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