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Cronaca

Viaggio in bus in Spagna, Ceccardi: "Ho aiutato gli italiani perché è il mio lavoro"

L'europarlamentare leghista, in conferenza stampa via Facebook, racconta la vicenda e risponde alle critiche delle opposizioni

L'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi ha risposto ieri, 16 marzo, con una conferenza stampa su Facebook, alle tante critiche che la sua iniziativa di recuperare in bus circa 50 italiani rimasti bloccati in Spagna ha scatenato, con in particolare l'interrogazione parlamentare promossa dai deputati del Partito Democratico

La Ceccardi in apertura si è detta "felicissima" dell'esperienza, raccontando di come gli affetti "mancano quando non ci sono". Poi ha cominciato il racconto dell'operazione: "In piena emergenza io ero Bruxelles per la seduta plenaria. Mi sono arrivati diversi messaggi di persone italiane bloccate all'estero, per i voli cancellati, specie low cost, per l'Italia. Erano in vacanza, la prima critica. Nessuno ha annullato inizialmente, perché il Governo non aveva messo determinati Paesi in quelli a rischio. Gente che è partita il 5 o 6 di marzo o a febbraio era tranquilla. Poi la situazione è peggiorata e i voli sono stati annullati, così i cittadini si sono trovati soli. Il Governo ha detto, quando rispondeva alla gente tramite la Farnesina, 'acquistate un altro volo'. C'erano persone che non potevano permetterselo, con costi di 1200-1500 euro, e sono rimaste a sperare in una soluzione diversa. Così il 12 marzo mi sono messa in contatto telefonico con Roma e abbiamo parlato con lo staff dell'Unità di crisi della Farnesina, segnalando il caso. Avevo già mandato una mail al ministro Di Maio e al commissario degli affari esteri (spagnolo ndr) Borrell chiedendo che si attivassero, non ho ricevuto risposta".

"Abbiamo continuato a chiamare - prosegue - e la Farnesina ci diceva 'ci stiamo attivando, intanto dite a chi vi contatta di sentire i tour operator'. Anche le famose navi da Barcellona a Civitavecchia erano state annullate. C'erano persone disperate, anche in erasmus o per lavoro, lasciate sole. Al telefono con la Farnesina ho detto 'li andiamo a prendere'. Nessuna controindicazione". E qua la Ceccardi specifica il motivo per il quale non teme denunce: "Sapete perché nessuna controindicazione, parlamentari del Pd? Perché per il decreto per lavoro ci si può spostare. Io faccio il parlamentare europeo. Oltre a pigiare il bottone è il mio lavoro andare dalle persone a dare una mano. Sono nelle commissioni affari esteri e diritti umani. Non siamo andati lì perché volevo fare la gita". 

Ribadisce poi che "ho mandato le Pec (posta elettronica certificata) al Ministro degli Esteri, alla segreteria di Di Maio, al Ministero della Salute, al Ministero dell'Interno, all'Unità di crisi, al Prefetto di Pisa, a tutti. Ufficialmente non ho avuto risposta, ma rassicurazioni telefoniche. Perché non è vietato, le frontiere via terra sono aperte. Schengen, che i parlamentari del Pd vogliono attivo, lo è. Ci ha fermato per un controllo la gendarmeria francese, gli abbiamo spiegato cosa facevamo e ci hanno detto bravi e si sono fatti il selfie col pullman".

Sulla critica di aver ammassato persone in un bus la Ceccardi risponde che "i mezzi pubblici come bus e treni continuano ad operare". "Io sono tornata a Pisa da Bruxelles in aereo l'altra settimana, venerdì, non c'era una misura di sicurezza. Cosa che invece noi, sul pullman, abbiamo fatto. E devo ringraziare la dottoressa Gambaccini (assessore al sociale di Pisa, criticata sempre dalle opposizioni con richiesta di dimissioni ndr), che non era di turno, e quando l'ho chiamata è venuta, perché ha detto 'il mio giuramento di Ippocrate mi impone di dire di sì'. Abbiamo usato tutti i protocolli del caso. Tutti avevano la temperatura sotto i 37,2. Nessuno aveva i sintomi e tutto era nei valori. Una ragazza, in erasmus, mi ha chiamato dicendo che aveva il raffreddore. Pensate che sia stato facile dirle 'tu non puoi venire' quando lei ti dice che non ha i soldi per pagarsi un volo che il Governo le dice di prendersi, da 1200 euro?".

"E' andato tutto bene" conclude la Ceccardi, che specifica che "al ritorno ho mandato le Pec a Prefetto e Asl, dettagliando la situazione. La Asl ha mandato un medico che ha chiesto a tutti se stessero bene, la risposta è stata sì, e tanti saluti, 'andate nelle vostre abitazioni'. Tutti se ne sono ritornati nelle loro regioni, la maggior parte venivano dalla Toscana, ed hanno usato il mezzo proprio, un mezzo a noleggio o col treno. Perché nell'autocertificazione, il rientro al proprio domicilio è motivo giustificato". 

Sulla richiesta di quarantena obbligatoria la Ceccardi risponde che "i parlamentari Pd dovrebbero leggersi il decreto. Ci si mette in quarantena obbligatoria se si è venuti a contatto con casi positivi di Coronavirus. Questi erano a Fuerteventura e c'era un caso, che gli italiani manco conoscono, e di certo non ci sono venuti a contatto. Te la deve comunicare la Asl la quarantena obbligatoria". 

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