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Cronaca

I Vigili del Fuoco: "Non abbiamo soldi neppure per il carburante"

All'indomani della costituzione di una task force a Pisa per operare in caso di calamità naturali, i Vigili del Fuoco denunciano carenze d'organico e non solo: "Non possiamo avere una squadra stanziale sul litorale"

Ieri il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il prefetto Francesco Paolo Tronca, era a Pisa per sottoscrivere un accordo con il Dipartimento di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale Santa Chiara. Insieme, vigili del fuoco, medici ed infermieri, lavoreranno gomito a gomito in missioni internazionali.

Mentre alcuni colleghi lavoreranno all’estero in situazione di emergenza, però -  denunciano i sindacalisti di Cisl Fns di Pisa -  i Vigili del Fuoco di tutta Italia faticano a gestire persino l’ordinario servizio nelle città. Perché sono pochi: solo nel comando provinciale di Pisa, secondo una stima del sindacato, sarebbero necessari altri 32 pompieri. La carenza di organico si riflette inevitabilmente anche sul servizio: infatti, in questa estate, sul litorale, il comando non potrà inviare nemmeno una squadra stanziale come già aveva fatto negli anni scorsi.

I Vigili del Fuoco in pratica sono senza un euro. "I tagli operati dal Governo - denuncia il segretario regionale aggiunto della Cisl Fns, il pisano Fabio Bargagna - hanno ridotto i già magri bilanci del corpo, lasciando i comandi nell’imbarazzo di non sapere come riuscire a pagare i fornitori addetti alla manutenzione dei mezzi di soccorso, ma soprattutto senza risorse necessarie all’acquisto del carburante". 

Nel cahier de doléances anche la mancanza di certezze nei passaggi di qualifica. Infine il contratto di lavoro: nonostante sia stato firmato con quasi due anni di ritardo (e già allora il suo rinnovo era scaduto) non è stato ancora applicato. Risultato: i Vigili del Fuoco aspettano da 6 mesi di percepire l’aumento in busta paga, e da più di un anno gli straordinari spettanti per gli interventi in Abruzzo e nelle zone alluvionate dal Serchio del Natale 2009.

"La Cisl Fns di Pisa valuterà la possibilità di costituirsi a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso le vie legali. Non escludiamo la possibilità di chiedere il pignoramento e la messa all’asta dei beni del Ministero dell’Interno per consentire il rientro delle somme dovute" annuncia Andrea Nardi della segreteria del sindacato.

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