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Cronaca

Vigili del Fuoco feriti a Tirrenia, i sindacati: "Stipendio basso e organici ridotti"

Un rischio elevato per un compenso troppo basso e poche tutele: è quanto sostengono i sindacati del 115. Usb: "In provincia di Pisa 1 vigile ogni 16840 abitanti"

Il dramma sfiorato giovedì sera, 18 agosto, a Tirrenia, dove da un camper in fiamme è scaturita un'esplosione che ha ferito, fortunatamente in maniera non grave, tre Vigili del Fuoco, diventa l'occasione per i sindacati di riaccendere i riflettori sulle condizioni lavorative del 115.

“Siamo sollevati per le notizie sulle non gravi condizioni di salute dei tre Vigili del Fuoco ustionati a seguito dell’esplosione del camper avvenuta a Tirrenia. Siamo vicini ai colleghi ai quali auguriamo una pronta e completa guarigione" dichiara Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo che spiega “I Vigili del Fuoco sono quotidianamente chiamati ad intervenire in condizioni estreme, con il rischio della vita e spesso fuori dalla ribalta mediatica ma i cittadini devono anche sapere che siamo il corpo trattato peggio dai politici: retribuiti con 300 euro in meno ogni mese rispetto agli altri corpi e con minori tutele previdenziali”. A Brizzi si aggiunge il responsabile del sindacato Conapo di Pisa, Massimo Sonetti: “Siamo stanchi di rischiare la vita come gli altri corpi ma essere trattati come operatori della sicurezza di serie b, dimenticati dal governo. Renzi e Alfano dicano qualcosa”.

A rincarare la dose anche il sindacato Usb di Pisa: "Non vogliamo strumentalizzare l’episodio, ma vogliamo denunciare quello che denunciamo da sempre come sindacato dei Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco in Italia, in questo momento: non hanno copertura infortunistica INAIL, non hanno il riconoscimento di 'lavoro usurante', non hanno il tempo tuta, non hanno il tempo lavoro pagato durante le missioni, non hanno il riconoscimento della professionalità, hanno il contratto di lavoro scaduto dal 2009, hanno gli automezzi con un'età media di oltre 25 anni, hanno una carenza di organico da peggior paese in Europa, hanno uno stipendio basso (1300/1500€) per il rischio e la professionalità, hano un'età media di 50 anni (blocco assunzioni),
hanno più uomini precari che stabili".
Poi l'Unione Sindacale di Base si concentra sulla situazione del pisano. "A Pisa e provincia ogni giorno sono presenti solo 5 squadre per tutta la provincia, solo 2 squadre, quando tutto va bene, nella sede di via Matteotti, la terza eventuale chiamata di soccorso resta in attesa - sottolineano - due squadre che coprono non solo la città di Pisa ma anche il territorio a nord e a sud con i comuni di San Giuliano Terme, Vecchiano, Calci, Fauglia, Orciano e Santa Luce; oltre ad una parte del comune di Cascina (fino a Navacchio) per un totale di 526 Km² e una popolazione di oltre 170.000 abitanti. Non va meglio alle altre 3 squadre presenti ogni giorno in provincia che coprono il territorio a Cascina, Castelfranco e Saline di Volterra per una superficie totale di 1918 Km2 e un totale di 251.000 abitanti. Nel corso del 2015 il comando di Pisa ha effettuato 6453 interventi, numerose emergenze territoriali legate al maltempo, ci ricordiamo tutti gli allagamenti del 24 agosto, oltre a numerose micro-calamità legate a vento e fattori meteo. 5 squadre di Vigili del Fuoco in servizio in questo momento coprono quindi una popolazione di 421.000 abitanti, con un rapporto VVF/abitanti di 1 vigile ogni 16840 abitanti contro una media europea di 1/1000, con 6 aziende a Rischio Rilevante D.Lgs. 334/99 e 1 azienda soggetta 'normativa Seveso' in provincia".

"Ci siamo battuti e continuiamo a combattere le logiche del Ministero degli Interni, da cui chiediamo di uscire e di creare un unico Corpo Nazionale di
Protezione Civile guidato dai Vigili del Fuoco, logiche di tagli ad organici e risorse che vorrebbero legare il soccorso tecnico urgente a criteri di produttività a danno dei cittadini a cui vorrebbero tagliare un servizio così essenziale dello stato - concludono da Usb Pisa - logiche imposte dal recente 'Riordino del CNVVF', Usb unico sindacato contrario, che prevede tagli a sommozzatori a Grosseto e Livorno, portuali a Livorno, tagli di uomini a Viareggio e in tutta la regione".

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