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Cronaca Barbaricina / Viale delle Cascine

Villa Madrè, c'è il dietrofront: l'emergenza abitativa deve aspettare

Non era stata presentata alcun documentazione di inizio attività, inoltre il dirigente delle politiche abitative aveva prescritto la necessità di una gara pubblica. Risultato: studenti e famiglie in difficoltà non possono utilizzare gli alloggi

Salta 'l'affare' Villa Madrè, il complesso immobiliare lungo viale delle Cascine composto da 28 appartamenti realizzato da Condotte Immobiliare e rimasto invenduto, che Apes ha preso in gestione destinandone 16 (per un totale di 28 posti letto) all’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario per farne una residenza studentesca, 6 ad affitto a canone concordato tramite 'Agenzia Casa' e altrettanti per l’emergenza abitativa, ossia finalizzati ad assicurare un’abitazione alle famiglie sulla cui testa pende uno sfratto non più rinviabile per morosità.

Per il momento l'accordo tra Comune, DSU, Agenzia Casa e Apes non si può fare. "Per un anno e mezzo si è lavorato ad un'operazione che è stata realizzata senza due requisiti che qualsiasi dirigente ed amministratore avrebbe dovuto verificare - attaccano da Una città in comune-Rifondazione Comunista - l'azienda non ha mai registrato l'avvio dell'attività di Villa Madrè, quindi non era possibile registrare un contratto con qualcosa che non esiste. Inoltre lo stesso dirigente per le politiche abitative a gennaio, cioè 3 mesi prima della sigla del contratto, aveva prescritto la necessità di una gara pubblica: prescrizione che non è stata in alcun modo osservata. Come è possibile che solo nel mese di agosto il segretario generale abbia sollevato queste illegittimità? Come è possibile che sia passato poi un altro mese e mezzo per arrivare alla decisione di annullare il contratto? A tutto questo si aggiunge che sono state siglate anche intese con il DSU e la Società della Salute per l'utilizzo di quello spazio che ovviamente decadono di conseguenza. Si tratta ora di tutelare in primo luogo le famiglie che oggi si trovano a Villa Madrè, individuando subito un'altra soluzione, e riutilizzare le risorse che erano state messe a disposizione per questa operazione per far fronte all'emergenza abitativa con percorsi chiari, partendo dal riutilizzo delle decine di proprietà pubbliche che ad oggi non sono utilizzate".

Mettere a disposizione di persone in difficoltà strutture private che altrimenti sarebbero rimaste vuote. Questa l'idea alla base del progetto Villa Madrè. "L’amministrazione comunale - fanno sapere dal Comune di Pisa - ha valutato insieme al Consiglio Comunale la necessità di ampliare il più possibile l’offerta di appartamenti per le famiglie sfrattate o appartenenti alla fascia grigia, ha inoltre sempre convenuto che fosse necessario cercare di calmierare il mercato degli affitti. Con questo spirito è stata affrontata lo scorso anno la discussione in Consiglio Comunale per modificare il regolamento di Agenzia Casa. Modifiche che avevano tutte lo stesso obiettivo: ampliare le possibilità di accesso dei cittadini ad Agenzia Casa e le possibilità di reperimento di alloggi liberi sul mercato. Per questo la gestione della RTA Villa Madré da parte di Apes è stata considerata un’ottima opportunità per dare risposte all’emergenza abitativa e agli studenti fuori sede vincitori di borsa di studio in forme innovative e quindi in qualche misura sperimentali. Inoltre l’occasione era sembrata positiva anche per il fatto che potevamo dare risposte sociali utilizzando ad un prezzo basso (circa 400 euro/mese per ogni appartamento di circa 45 mq) appartamenti che altrimenti sarebbero rimasti vuoti ed inutilizzati, perseguendo la logica che è sempre meglio utilizzare ciò che già c’è, senza consumare ulteriormente territorio in uno sforzo rivolto anche ad altri obiettivi. Gli indirizzi politici ampiamente discussi e condivisi nelle commissioni consiliari e nei Consigli Comunali - concludono dal Comune - sono ormai ampiamente noti, siamo fiduciosi che con il necessario contributo tecnico si possano mettere in pratica nell’interesse della città e di chi ha più bisogno". Per il momento comunque c'è una sola certezza: Villa Madrè sarà chiusa.

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