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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porta a Lucca / Via Federico Chiarugi

Gli impianti sportivi del Cus Pisa fanno scuola in Europa

Visita di una delegazione di sette paesi agli impianti di via Chiarugi, esempio anche contro la discriminazione di genere

Gli impianti sportivi del CUS Pisa come esempio e contro la discriminazione di genere nello sport, favorendone una cultura basata sulla valorizzazione delle differenze. Ha preso il via proprio da Pisa il progetto europeo 'Woman Up', con sette paesi europei coinvolti e altrettante le delegazioni che lunedì 30 gennaio hanno fatto visita al Centro Sportivo del CUS Pisa di Via Chiarugi individuato dalla UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) coinvolta nel progetto, come impianto sportivo d'eccellenza della città.

I vari delegati sono arrivati da Irlanda, Turchia, Grecia, Portogallo, Norvegia, e Spagna accompagnati da Giuliano Pizzanelli, vicepresidente del CUS Pisa, e dal responsabile dei progetti dei Poli Disciplinari Renato Curci, mostrando agli intervenuti gli impianti sportivi, dal PalaCus all’area Beach Space passando per la Geodetica e la palestra Lamellare, fino a visitare l’area Tennis fresca di nuova illuminazione a led. Era presente all’incontro il prof. Marco Macchia, delegato dell’Università di Pisa per i rapporti con il territorio.

“È stata l’occasione per far conoscere i nostri impianti sportivi a diverse realtà europee che ne sono rimaste favorevolmente impressionate. Ringrazio l’Università e la presenza del professor Marco Macchia e l’Uisp che hanno contribuito a questa giornata nei nostri impianti” ha affermato Giuliano Pizzanelli, vicepresidente del CUS Pisa.
"Il progetto mira a creare un percorso condiviso di formazione europea per tecnici ed insegnanti teso a contrastare la discriminazione di genere nello sport e a favorire una cultura basata sulla valorizzazione delle differenze - così la presidente dell' UISP di Pisa Alessandra Rossi - ringraziamo il CUS ed i suoi dirigenti per l'accoglienza delle diverse delegazioni e per la consueta e professionale collaborazione”.

Positivi i commenti dei visitatori. “Molti centri dovrebbero prendere esempio dal CUS che ha una struttura all’avanguardia che permette l’esercizio dello sport inclusivo sia per uomini che per donne. All’interno delle strutture entrambi possono giocare e divertirsi insieme” ha detto Ava McManus, rappresentate dell’associazione Champions Factory in Irlanda rimasta piacevolmente impressionata dalla struttura.
“È un luogo che racchiude tante opportunità e mette insieme tanti bambini e bambini di età diversa in unica struttura con l’opportunità di fare sport sia agonistico che non agonistico. Un segnale importante per tutti e un esempio da prendere per tutti” ha affermato Yeliz Ilgar Dogan delegato per la Turchia.

“Ho trovato molto interessante questa struttura per la socialità per i bambini più piccoli con la possibilità di frequentare tanti sport e tante attività. Per i genitori è il luogo ideale dove portare i propri figli anche per le relazioni interpersonali. L’organizzazione è importante e come se ne vedono poche in Europa in fatto di spazi” ha sottolineato Aksel Musa, rappresentante della Norvegia per il Collectiv Innovation.
 

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