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Cronaca

Voli cancellati Ryanair, Confcommercio Pisa: "Preoccupazione per i danni al turismo"

Lo scalo Galilei non ha subìto particolari conseguenze, ma per l'associazione è importante lo stato di salute dell'azienda irlandese per tutto il comparto viaggi

Altri 18mila voli cancellati, 400mila clienti lasciati a terra, saltato anche il volo Pisa-Londra Stansted del 28 novembre e l'intera tratta tra Pisa e la capitale bulgara Sofia. E' questo il quadro dopo le cancellazioni dei voli Ryanair, per il quale esprime preoccupazione il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli: "L'aeroporto di Pisa e Ryanair hanno una storia comune, che ha segnato la fortuna e il successo di entrambe, innalzando Pisa a porta turistica della Toscana e del Centro Italia. Proprio per questo non possiamo non essere preoccupati per quanto sta accadendo. L'improvvisa cancellazione di voli e di tratte di un vettore dell'importanza di Ryanair, al di la del singolo scalo, è comunque un danno al turismo, che procura evidenti difficoltà a migliaia di persone che per vari motivi svago, cultura, lavoro, sport, benessere e altro alimentano il turismo e che si trovano, loro malgrado, a dover vivere un disagio assolutamente inatteso e non preventivabile".

Tutti i voli cancellati aggiornati

"Sembra che Pisa non figuri tra gli aeroporti più penalizzati - prosegue Pieragnoli - ma lo stato di salute di Ryanar è fondamentale per il Galilei, considerando i quasi 2 milioni di passeggeri veicolati dalla compagnia irlandese, che obiettivamente ha rivoluzionato il modo di viaggiare ampliando esponenzialmente la platea dei consumatori e il modo stesso di fare turismo. Gli effetti negativi sono fuori discussione, direttamente sui viaggiatori coinvolti, indirettamente sul resto della filiera turistica (hotel, ristoranti, musei, etc...). Non dimentichiamo che gli aeroporti italiani pagano una cifra intorno ai 150 milioni di euro all'anno per ottenere collegamenti Ryanair, soldi almeno in parte pubblici, finalizzati ad un incremento di rotte e di passeggeri e non certo ad una cancellazione delle stesse".

Conclude il manager Confcommercio: "Questa vicenda deve farci riflettere su alcune delle più clamorose storture di una legislazione nazionale ed europea strabica e lacunosa, che permette ad esempio, alle grandi multinazionali di fare affari in Italia e pagare le tasse all'estero, che permette loro elasticità e tolleranza nel giudicare gli aiuti di stato, elasticità, tolleranza e buonsenso che troppo spesso vengono negate alle piccole e medie imprese, ai commercianti, agli artigiani, ai balneari, ai pubblici esercizi e a tutti coloro che sperimentano il rigore inflessibile e ottuso di certe direttive europee".

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