Vino, grido dall'allarme: “Per la vendemmia mancheranno 5mila stagionali in Toscana”
L'intervento di Fedagripesca sulla mancanza di manodopera che arriva dall'estero: si spinge per la semplificazione dei voucher agricoli
Le aziende toscane si preparano alla vendemmia 2020, ma quest'anno dovranno fare i conti con la mancanza di manodopera nelle vigne: “In Toscana mancheranno circa 5mila lavoratori” è l'allarme lanciato da Fedagripesca Confcooperative
La maggior parte dei lavoratori stagionali di solito impiegati nella vendemmia arrivano dall'estero, soprattutto dai Paesi dell'Est Europa, che oggi stanno affrontando un aumento di casi di Coronavirus e sono stati inseriti nella 'black list' dell'Italia: il loro arrivo è bloccato dalle restrizioni e dalle misure anti Covid.
Per aiutare le aziende vitivinicole a trovare manodopera e nello stesso tempo aiutare gli italiani che sono difficoltà economiche causa pandemia, Fedagripesca Confcooperative
Molte aziende hanno meccanizzato la raccolta dell'uva, ma molte la effettuano ancora a mano. Nella cantina Colli Fiorentini, per esempio, la metà delle aziende si serve ancora interamente di manodopera. Le fasi preliminari della vendemmia in Toscana inizieranno dopo Ferragosto, si entrerà nel vivo da metà settembre. “La produzione di uva non è tanta, ma si annuncia un buon vino” afferma Baragli.
Una volta vendemmiato, le aziende dovranno fare i conti con la crisi del mercato. L'export è calato, il canale Horeca, quello della ristorazione e delle enoteche, è praticamente fermo. L'unico canale che prosegue è quello della grande distribuzione. “Il Chianti nel giugno di quest'anno rispetto al giugno 2019 ha registrato un prezzo medio di 4,40 euro, e un incremento di bottiglie vendute del 3,3 %. Ma il resto del mercato soffre, manca una grossa percentuale di consumatori”. Per Baragli il calo delle vendite di vino italiano nel mondo “sarà superiore al 4%”.