Solo 8 imprese artigiane su 100 hanno programmi di investimenti in corso. Questo il quadro disastroso che esce dall’indagine sull'andamento dell’artigianato manifatturiero ed edile in provincia di Pisa, fornito dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio per i primi 6 mesi del 2012.

L'Artigianato pisano, non solo conferma lo stato di difficoltà nel quale si dibatte da alcuni anni, ma  anche un deciso peggioramento rispetto a quanto rilevato lo scorso anno, confermando ancora una volta lo stato di profonda crisi in cui versa il comparto edile.

È soprattutto il vuoto di domanda che si è creato sul mercato interno - frutto delle crescenti difficoltà delle famiglie -  a determinare la caduta di 16,6 punti percentuali del fatturato edile e dell’8,1% di quello manifatturiero in provincia di Pisa. All’interno del manifatturiero arretrano anche i settori di metalmeccanica e sistema moda.

Anche le altre manifatture, legno-mobili e altre produzioni tradizionali, arretrano del 10,2%. Il calo del fatturato porta con se un’ulteriore contrazione degli organici aziendali. In termini percentuali, rispetto al primo semestre dell’anno scorso, gli addetti artigiani al manifatturiero arretrano dell’1,7% e quelli dell’edilizia addirittura del 6,7%. In valori assoluti si stima che, tra il 30 giugno 2011 ed il 30 giugno di quest’anno, a Pisa si siano persi 188 addetti nel manifatturiero e 672 nell’edilizia.

A subire i contraccolpi più forti spicca soprattutto la metalmeccanica mentre per il sistema moda, la contrazione risulta decisamente più contenuta. La struttura imprenditoriale artigiana subisce la crisi da anni. In provincia di Pisa, tra il 30 giugno 2011 ed il 30 giugno 2012, il settore artigiano ha perso 137 imprese, pari ad una flessione dell’1,2%.