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Economia

Imprese, cresce la domanda di lavoro nel pisano: bene i servizi, crisi per il settore delle costruzioni

Una tendenza nella nostra provincia che ricalca il dato nazionale. Difficoltà nel reperire operai specializzati, tecnici sanitari, informatici, operatori dell'assistenza sociale, cuochi e camerieri

Una crescita della domanda di lavoro delle imprese pisane con dipendenti del settore industriale e dei servizi pari al +20% tra maggio 2021, periodo di piena pandemia, e maggio 2022. E' uno dei dati rilevati dal Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL ed elaborati dalla Camera di Commercio di Pisa. La crescita, tuttavia, è trainata esclusivamente dai servizi (commercio, turismo, servizi alla persona e alle imprese) che compensano l’indebolimento di costruzioni e manifatturiero ricalcando la tendenza nazionale.

L’aumento è netto anche rispetto ad aprile (+1.450 unità pari al +70%), che pure aveva già fatto registrare dati in aumento. In valori assoluti, a maggio, le imprese pisane prevedono di assumere 3.530 persone corrispondenti ad un aumento di 600 unità rispetto allo stesso mese del 2021. Si ferma al 13% la percentuale di imprese che prevedono assunzioni, una domanda quindi concentrata in particolar modo nelle imprese di dimensione medio grande.

Al crescere delle previsioni di assunzioni corrisponde, ormai come dato ricorrente, un elevato mismatch tra domanda e offerta di lavoro che si attesta sempre su valori consistenti: il 40% del totale delle posizioni offerte è difficile da coprire a causa di mancanza di candidati ovvero i candidati non considerati idonei dalle imprese. Un dato ben peggiore del 28% registrato nel maggio 2021 e anche di quello nazionale, che si attesta al 38%.

“Nonostante una difficile situazione congiunturale, la domanda di lavoro continua a migliorare anche se con dinamiche alterne nei settori economici di riferimento. Conforta l’inversione di tendenza nel settore del commercio e la ripresa della filiera turistica alla quale, tuttavia, corrisponde l’indebolimento generale dell’industria - sottolinea il commissario straordinario della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini - segnali evidenti, questi, di una situazione economica estremamente fluida per l’imprevedibilità degli sviluppi e decisamente di ostacolo alla propensione delle imprese ad assumere personale. Il gap tra domanda e offerta di lavoro, inoltre - prosegue Tamburini - è ormai un dato permanente e dunque ogni impegno nel riallineare la formazione scolastica alle reali esigenze dell’impresa è diventata una priorità nazionale".

"Per questo motivo - conclude Tamburini - attraverso la nostra Fondazione ISI, portiamo avanti progetti mirati come 'Camera ORIENTA', iniziativa pensata dal sistema camerale per informare gli studenti in uscita dalle Scuole Medie Superiori sulle opportunità post diploma presenti nella Regione Toscana, che ha visto nei giorni scorsi protagonisti gli Istituti Tecnici Superiori della Regione: scuole ad alta specializzazione tecnologica nate per rispondere alla domanda di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche da parte delle imprese. Ma anche 'ISI LAB', progetto di sperimentazione didattica rivolto agli studenti di scuole secondarie di secondo grado e NEET con lo scopo di rafforzare, attraverso alcuni robot, alcune competenze trasversali, come la capacità di cooperare efficacemente all’interno di un gruppo di lavoro e il problem-solving".

Tra i contratti offerti si conferma la netta prevalenza di quelli a termine

Nel 79% dei casi, in perfetta sintonia con il dato di un anno fa, la domanda di lavoro di maggio risulta trainata dai contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) mentre per il restante 21% le assunzioni saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Le assunzioni previste si concentreranno per il 78% nel settore dei servizi e per il 66% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 17% di tutte le entrate riguarderanno dirigenti, specialisti e tecnici, una percentuale lievemente più bassa di quella nazionale pari al 18%. Per una quota pari al 31% dei contratti, il lavoro sarà offerto a personale under 30 e per il 67% delle entrate continua ad essere richiesta esperienza professionale specifica o nel medesimo settore.

Cala la domanda di lavoro nell’industria, in netta crescita quella nei servizi

Con riferimento ai settori, diversamente da aprile che aveva fatto registrare una crescita generalizzata con le sole costruzioni a frenare, la tendenza a maggio 2022 si inverte. Il calo è generalizzato nell’industria con una diminuzione di 190 unità pari al -20% rispetto allo stesso mese del 2021. All’interno dell’industria si aggrava la contrazione delle costruzioni (-140 unità pari al -40%) a causa dello stato di incertezza normativo e sulle altre difficoltà di gestione relative ai 'bonus' attivati nei mesi scorsi. Si inverte la tendenza anche nel manifatturiero che fa registrare un calo rispetto a maggio 2021 dell’8% e dopo che, nel precedente mese di aprile 2022, in controtendenza al dato nazionale, aveva visto crescere sensibilmente la domanda di lavoro (+230 unità pari ad un +43%).

Se la previsione della domanda di lavoro di maggio è comunque complessivamente in crescita lo si deve pertanto ai servizi che, confermando la positiva tendenza già registrata nel mese precedente di aprile 2022, fa registrare un aumento anche a maggio 2022 rispetto ad un anno fa di 790 unità, pari ad un +40%.

Rimarchevole l’ulteriore recupero delle assunzioni nel commercio che con +130 unità segnano un +48% rispetto a maggio dello scorso anno. Segno positivo anche per il turismo la cui domanda di lavoro sale del +3% rispetto ad un anno fa grazie all’allentamento dei provvedimenti collegati alla pandemia. Significativi i risultati sia per i servizi alle imprese (+28%), che per quelli alle servizi alle persone che, addirittura, più che raddoppiano le assunzioni rispetto al 2021.

Cala solo la domanda di operai specializzati, impiegati e professionisti del terziario primo gruppo professionale

Considerando i macro-gruppi professionali, la domanda di operai specializzati torna a calare (-170 unità pari al -18%) in coerenza all’indebolimento complessivo registrato nel settore industria, sia nelle costruzioni che nel manifatturiero. Ottimo invece il risultato per la domanda di impiegati e professioni del terziario (+46% corrispondente ad un aumento di 480 unità). Segno positivo a due cifre anche per la domanda di professioni con elevata specializzazione (+150 unità pari al +33%) e per quella delle professioni non qualificate (+140 unità pari al +29%).

Difficile trovare operai specializzati, tecnici sanitari, informatici, operatori dell'assistenza sociale, cuochi e camerieri

Tra le professioni ad elevata specializzazione continuano ad essere di difficile reperimento i progettisti, ingegneri e professioni assimilate, i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell'istruzione, i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale. Tra le professioni dei servizi e in relazione all’incremento della domanda registrato nel turismo, continuano a palesarsi le maggiori difficoltà di reperimento di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (il 49% dei 600 posti offerti).

Difficili da trovare anche gli operatori dell'assistenza sociale (l’82% dei 160 posti disponibili). Gli operai specializzati più difficili da trovare si confermano quelli dell’edilizia e della manutenzione degli edifici (59% dei casi) e delle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (41% dei casi). Restano difficili da reperire i conduttori di mezzi di trasporto (50% dei 110 posti disponibili).

Cresce la quota di assunzioni destinata a personale con la scuola dell’obbligo

Nel mese di maggio 2022, le posizioni offerte ai laureati rappresentano il 14% del totale e il dato è sensibilmente superiore a quello dello stesso mese del 2021 (10%).
In lieve aumento la quota di personale in possesso di diploma (32% contro il 31% del maggio 2021), in netto calo invece quella in possesso di qualifica o diploma professionale (il 15% contro il 21% dello stesso mese del 2021). Considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, a maggio 2022 la quota più consistente continua ad essere appannaggio del personale con la sola scuola dell’obbligo che con il 38% cresce del +3% rispetto ad un anno fa (35%).

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