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Economia

Covid, palestre chiuse da mesi: un grido per sostenere il settore

Gli operatori chiedono interventi immediati per rilanciare il mondo del fitness. Le proposte di Confcommercio al sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali

“Non c'è più tempo da perdere! Nell'ultimo anno palestre e centri fitness non hanno lavorato, e per il settore non è arrivato alcun rimborso e non è stato previsto alcun piano di ripartenza. Se Governo e Regione non intervengono immediatamente l'unico scenario possibile è la scomparsa di un'intera categoria”. È un vero e proprio ultimatum quello lanciato dal direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli sulla situazione di palestre e centri fitness del territorio, insieme agli imprenditori riunitisi nella sede dell'associazione di via Chiassatello.
“Per queste attività non esistono zone gialle, arancioni o rosse. Dallo scorso ottobre i colori sono cambiati, ma una cosa è rimasta la stessa: le palestre sono sempre rimaste chiuse. Abbiamo raccolto le proposte di un gruppo di imprenditori in un documento, inviato al sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, per chiedere misure urgenti da attuare per salvare e rilanciare un settore che nel 2020 ha perso 8,5 miliardi, con un crollo del 70% che nel 2021 è destinato ad aumentare se non arrivano sostegni economici e un piano d'azione per la riapertura”.

Ribadisce la necessità di un intervento immediato e improcrastinabile Alessio Fioravanti, imprenditore del fitness e promotore dell'incontro con gli operatori del settore. “Chiediamo solo di poter lavorare rispettando le regole, salute e lavoro possono convivere e siamo assolutamente in grado di farle rispettare, adeguandoci alle linee guida del Dpcm del 24 ottobre. Allo stesso tempo dobbiamo garantire la sopravvivenza delle nostre attività, e per questo servono subito indennizzi parametrati alle effettive perdite di fatturato. Non abbiamo ricevuto alcun sostegno e senza liquidità non possiamo sostenere le spese per il mantenimento delle strutture, per i nostri dipendenti e collaboratori. Per questo chiediamo anche che vengano sospesi e rinegoziati i canoni di affitto, oltre alla sospensione dei mutui e finanziamenti in essere. Serve poi l'istituzione di un Bonus Riapertura per sostenere le nostre attività in vista della ripresa, considerato che non incassiamo praticamente niente da mesi. Le palestre sono promotrici di sport e salute, e vogliamo continuare a garantire il benessere dei nostri clienti rispettando le regole. Ma senza un piano di sostegno le nostre attività potrebbero non riaprire mai più”.

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