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Commercio, grido d'allarme: "Più di un'impresa al giorno ha abbassato la serranda"

E' quanto emerge dai dati diffusi da Confesercenti Toscana Nord nei primi due mesi del 2016. Tra aperture e chiusure il saldo negativo è di 58 negozi

In due mesi la provincia di Pisa ha perso 80 attività nei settori del commercio al dettaglio: a fronte di sole 22 aperture, il saldo negativo è di ben 58 botteghe. Questo il dato eclatante che emerge dal rapporto realizzato da Confesercenti sulle iscrizioni e cessazioni delle imprese in Camera di commercio dal 1° gennaio al 29 febbraio. "Un dato negativo - sottolineano dall'associazione di categoria - che smorza i timidissimi segnali di ripresa che, soprattutto nei primi otto mesi del 2015, avevano fatto pensare ad un inizio di inversione di rotta dopo anni neri. La situazione invece sembra addirittura peggiorata. Se infatti l’anno scorso alcuni settori - ad esempio gli ambulanti o quelli legati al turismo come strutture ricettive e somministrazione - avevano ancora saldi positivi sia in provincia che a Pisa città, i primi due mesi dell’anno vedono solo segni negativi".

Da qui un nuovo allarme lanciato dal direttore di Confesercenti Toscana Nord Marco Sbrana: “Il tessuto imprenditoriale del commercio al dettaglio continua ad assottigliarsi in maniera a dir poco tragica. Il dato nazionale è sconfortante: nei primi due mesi del nuovo anno si conta una riduzione di quasi 9 mila imprese. E la nostra provincia purtroppo non fa eccezione. Al 29 febbraio le imprese del commercio al dettaglio sono 4230, con un saldo negativo di 58 unità tra aperture e chiusure. In due mesi più di una impresa al giorno ha abbassato definitivamente la serranda”.

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