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Commercio pisano, segnali di ripresa: a fare da traino turismo e ristorazione

E' quanto emerge dai dati pubblicati dall’Osservatorio di Confesercenti e relativi al periodo gennaio-marzo 2015. L'associazione di categoria: "Note positive da Turismo e ristorazione. Sono timidi segnali ma qualcosa sta cambiando"

La crisi economica sembra aver superato la sua fase più critica anche a Pisa e provincia. E' quanto emerge dai dati pubblicati dall’Osservatorio di Confesercenti relativi al periodo gennaio-marzo 2015. Alcuni timidi segnali di ripresa per quanto riguarda il saldo tra aperture e chiusure, arrivano dal settore del turismo che ha un segno positivo rispetto al primo trimestre 2014. Permangono invece difficoltà tra le imprese legate al mondo del commercio tradizionale.

Al 31 marzo sono 4.279 le imprese registrate alla Camera di Commercio nella provincia di Pisa, di cui 575 alimentari e 3.704 non alimentari. Nel primo trimestre 2015 le imprese iscritte sono state 43, di cui 11 alimentari e 32 non alimentari; a cessare invece 144, di cui 20 alimentari e 124 non alimentari. Il saldo negativo è di 101 unità. In questo quadro, però, emergono le note positive che arrivano dai settori del turismo e della ristorazione.

Anche se nel primo trimestre 2015 i saldi sono ancora negativi soprattutto per bar e ristoranti, il raffronto con l’anno scorso è decisamente positivo. A farla da padrona sono le strutture ricettive il cui bilancio è con il segno più sia nel trimestre che nel raffronto con il 2014. Da gennaio a marzo si ha un saldo tra aperture e chiusure di cinque unità (con 14 aperture e 9 chiusure); ma rispetto ad un anno fa la variazione positiva è del 10,57%, con una crescita di 39 strutture per un totale di 408 attività.

Buone notizie anche da bar e ristoranti. I primi, pur in presenza di un saldo negativo di 9 attività nel primo trimestre, chiudono con un più 2,52% rispetto allo stesso periodo 2014: in provincia di Pisa ci sono 1.141 bar con una crescita di 28 unità. La ristorazione rispetto a marzo 2014 ha una variazione in positivo del 6,25%, pari ad un aumento di 88 unità per un totale di 1.495 attività. Tutto questo nonostante nel primo trimestre 2015 si registri un saldo tra aperture e chiusure pari -9 unità (con 20 aperture e 29 cessazioni).

"Siamo di fronte a timidi segnali di ripresa – spiega il direttore di Confesercenti Toscana Nord Marco Sbrana – ma soprattutto ad una inversione di tendenza di alcuni settori dopo tanti trimestri con il segno meno. Le chiusure, purtroppo, continuano senza sosta se si pensa che in Toscana nei primi tre mesi di quest’anno hanno chiuso circa 4 attività al giorno. Ma qualcosa sta cambiando se il saldo negativo regionale torna ad essere inferiore a quello nazionale (se si analizza i dati suddivisi per le varie provincie toscane si registra una flessione media dello 0,9%, a fronte di una flessione nazionale pari allo 1,1%)".

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