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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Aprile invia segnali di ripresa della domanda di lavoro in provincia di Pisa

Generale +21% che crea ottimismo, per quanto frenano duramente le costruzioni e resta stagnante il commercio

Un mese di aprile, quello del 2022, all’insegna di un giustificato ottimismo considerato il miglioramento sul versante della domanda di lavoro rispetto al 2021. I dati del Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio di Pisa, confermano un’evidente ripartenza della domanda di lavoro delle imprese pisane con dipendenti del settore industriale e dei servizi pari al +21% tra aprile 2021, pesantemente condizionato dagli effetti economici della pandemia, ed aprile 2022. L’aumento è netto anche rispetto al precedente mese di marzo (+310 unità pari al +14%), che pure aveva già fatto registrare dati in crescita. Tendenza pisana perfettamente in linea con quella nazionale che con 368mila entrate programmate a aprile 2022 fa registrare una crescita di 9mila unità (+2,5%) rispetto a marzo e di 62mila (+20%) rispetto ad un anno fa.

In termini di valori assoluti, ad aprile 2022, le imprese pisane prevedono di assumere 2.520 persone corrispondenti ad un aumento di 440 unità rispetto allo stesso mese del 2021. Appena il 12% del totale è la percentuale di imprese che prevedono assunzioni. Al crescere delle previsioni di assunzioni fa da contraltare il gap domanda-offerta di lavoro che si aggrava e che a Pisa raggiunge valori molto elevati (il 43% del totale delle posizioni offerte è difficile da coprire a causa di mancanza di candidati ovvero canditati non considerati idonei dalle imprese). Un dato ben più severo del 32% registrato nell’aprile del 2021 e peggiore anche di quello nazionale, attestato complessivamente al 40% ed anch’esso in marcato peggioramento rispetto al pari mese del 2021 quando erano difficili da reperire il 32% dei profili ricercati.

Il punto di vista del Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini: "Per quanto i dati di aprile, anche a livello locale, consentano un cauto ottimismo segnalando la ripresa della domanda di lavoro, parallelamente si aggrava il clima di incertezza e la concreta possibilità di nuove prospettive di crisi. Gli osservatori concordano su una prevedibile fase di stagnazione economica con il drastico ridimensionamento delle previsioni di crescita e una consistente spinta inflattiva che avrebbe gravi ripercussioni anche sull'occupazione. L’ampia oscillazione congiunturale, le difficoltà legate alla post-pandemia, gli effetti del conflitto Russo Ucraino ben lungi dal trovare soluzione, l’aumento considerevole dei prezzi delle materie prime e dell’energia non favoriscono certamente le imprese sul fronte delle assunzioni. Il quadro tuttavia presenta anche alcune indubitabili luci".

Prevalgono i contratti a termine

Nel 78% dei casi (in aumento del +4% rispetto ad un anno fa e con percentuale superiore al dato nazionale attestato al 54%) la domanda di lavoro del mese di aprile risulta trainata dai contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) mentre per il restante 22% le assunzioni saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato.e assunzioni previste si concentreranno per il 62% nel settore dei servizi e per il 67% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 16 % di tutte le entrate riguarderanno a dirigenti, specialisti e tecnici, una percentuale inferiore a quella nazionale pari al 20%. Per una quota pari al 27% dei contratti, il lavoro sarà offerto a personale under 30 e per il 67% delle entrate continua ad essere richiesta esperienza professionale specifica o nel medesimo settore.

Crescita: frenano solo le costruzioni

Con riferimento ai settori, crescono sia l’Industria che i Servizi, ambito, quest’ultimo, che nei mesi scorsi aveva pesato maggiormente in termini di flessione della domanda di lavoro. Con riferimento all’industria, rispetto al mese di aprile 2021 si torna a crescere (+80 unità pari al +9%). All’interno dell’ambito, la contrazione della domanda di lavoro interessa in modo sensibile le costruzioni (-160 unità pari al -47%) per l’indebolimento della spinta offerta dai “bonus” attivati con i provvedimenti legislativi. Cresce invece, in controtendenza alla dinamica nazionale, la domanda di lavoro nel manifatturiero (+230 unità pari al +43%).

In relazione ai servizi, la cui domanda di lavoro cresce rispetto al pari mese del 2021 del +31% corrispondente a +370 unità, è da rimarcare il recupero delle assunzioni nel settore del commercio che con +270 unità torna perfettamente ai livelli dell’aprile 2021. Buoni i risultati sia per i servizi alle imprese, che ad aprile 2022 crescono del 18% rispetto allo stesso mese del 2021, che per quelli alle persone che avanzano del 25% rispetto ad un anno fa. Così come già registrato a marzo scorso, anche ad aprile si rileva una previsione molto buona per il turismo (+230 unità pari al +115% rispetto allo stesso mese del 2021). Il settore, strategico per la nostra Provincia, risente in modo deciso dell’allentamento dei provvedimenti collegati alla pandemia concomitanti al periodo delle festività pasquali.

Le figure professionali ricercate

Considerando i macro-gruppi professionali, la domanda di operai specializzati inverte la tendenza tornando a crescere (+230 unità pari al +31%) e confermandosi, con 970 unità, al primo posto dei gruppi professionali. Buono il risultato anche per la domanda di impiegati e professioni del terziario (+38%) e con segno positivo anche quella relativa alle professioni non qualificate (+ 3%). Unico segno negativo, infine, per la domanda di professioni con elevata specializzazione che cala in aprile 2022 rispetto all’anno precedente del -7%.

In aprile 2022, le posizioni offerte ai laureati rappresentano il 13% del totale e il dato è inferiore a quello dello stesso mese del 2021 (16%). In calo la quota di personale in possesso di diploma (32% contro il 36% dell’aprile 2021) e quella in possesso di qualifica o diploma professionale (il 16% contro il 18% dello stesso mese del 2021). Considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, a marzo 2022 la quota più consistente continua ad essere appannaggio del personale con la sola scuola dell’obbligo che con il 38% si colloca in posizione a quella di un anno fa pari al 26%.

Tra le professioni ad elevata specializzazione continuano ad essere di difficile reperimento gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, i progettisti, ingegneri e professioni assimilate, i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione ed i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell'istruzione (difficili da trovare, rispettivamente, nel 89%, nel 47%, nel 55% e nel 55% dei casi).

Tra le professioni dei servizi e in relazione all’ incremento considerevole della domanda registrato nel settore del turismo, continuano a palesarsi le maggiori difficoltà di reperimento di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (il 56% dei 380 posti offerti). Difficili da trovare anche gli operatori dell'assistenza sociale (il 79% degli 80 posti disponibili). Gli operai specializzati più difficili da trovare sono quelli dell’edilizia e della manutenzione degli edifici (76% dei casi) e delle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (21% dei casi). Restano difficili da reperire i conduttori di mezzi di trasporto (56% dei 150 posti disponibili).

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