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Turismo, crollano le presenze a Pisa, Confcommercio: "Accoglienza da ripensare"

Secondo gli albergatori i dati drammatici degli arrivi e delle presenze nel 2013 sono legati ad un sistema dell'accoglienza completamente sbagliato. Negativi anche gli influssi della tassa di soggiorno

"I turisti scappano da Pisa, come già anticipato a metà agosto e occorrerebbe uno shock per cambiare la mentalità dell'accoglienza pisana. Non ci sorprendono, ma sono dati drammatici quelli diffusi su presenze e arrivi in città nei primi otto mesi del 2013. Gli imprenditori chiamati a confrontarsi con i turisti tutti i giorni, da tempo hanno denunciato le difficoltà di un settore considerato dai nostri amministratori solo come una specie riserva di denaro per i bilanci pubblici, piuttosto che un settore economico sul quale investire". E' Francesco Voltini, Presidente Confalberghi ConfcommercioPisa, a lanciare l'allarme per una situazione critica per il turismo, come rivelano i dati forniti dalla stessa associazione di categoria. Tra gennaio e aprile di quest'anno Pisa ha fatto registrare un calo del 9% delle presenze e la tendenza si è confermata anche nel periodo estivo con un calo, tra maggio e agosto, dell'8%. Le presenze in città da gennaio ad aprile sono state 343.319, più di 36mila in meno rispetto all'anno precedente. Mentre tra maggio e agosto le presenze sono state 807.299, più di 78mila in meno rispetto all'analogo periodo del 2012.

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"Questo dato eclatante - riprende Voltini - significa che la permanenza media dei turisti in città si è drasticamente ridotta. Pisa sempre più meta per una toccata e fuga in direzione di altre località. In questa fortissima contrazione gli effetti negativi della tassa di soggiorno sono a tutti evidenti, come è evidente il deficit di servizi pubblici messi a disposizione dei viaggiatori. Dai trasporti, ai servizi di informazione, dalla cartellonistica agli arredi urbani, dalle tariffe all'assegna di toilette, è l'intero sistema dell'accoglienza pisano a segnare drammaticamente il passo. I nostri clienti lamentano in molti casi una città sporca, insicura, non idonea a garantire standard minimi di benessere e qualità. Gli imprenditori continuano ad investire, ma la qualità dell'accoglienza di Pisa va completamente ripensata, utilizzando immediatamente le risorse derivanti dalla tassa di soggiorno".

Punti informazioni assenti, chiese e musei chiusi nei giorni di festa, comunicazioni degli eventi scarse e frammentarie, mentre la promozione all'estero attraverso fiere, missioni commerciali, workshop, azioni mirate di incoming è pressoché nulla, secondo Voltini. "Dobbiamo ripartire dagli imprenditori, dal loro effettivo coinvolgimento nelle decisioni di carattere urbanistico che influiscono sull'accoglienza complessiva, in modo che le azioni siano determinanti senza inutile dispendio di energie - conclude  il presidente di ConfAlberghi - dobbiamo puntare seriamente ai mercati emergenti. Dobbiamo investire risorse pubbliche nel settore, incentivando e agevolando il lavoro degli operatori. E' necessario fare tutto questo, altrimenti il rischio è che questa crisi diventi strutturale”.

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