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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Lavoro: a settembre previste oltre 3400 assunzioni, ma resta difficile trovare candidati idonei

Dalla Camera di Commercio la situazione della domanda di lavoro nel pisano. Preoccupa la crescente difficoltà delle imprese nel ricoprire le posizioni richieste

Sono 7.320 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di settembre nei territori della Toscana Nord-Ovest (Lucca, Massa-Carrara e Pisa), e oltre 20.500 per l’intero trimestre settembre – novembre 2022. Dati nel complesso non troppo positivi ma che riflettono una situazione in linea con l’andamento nazionale.
Questo è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di settembre 2022 su un campione di oltre 2.000 imprese con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche - ISR.

“Il dato di settembre sulla domanda di lavoro nei territori della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest indica come la propensione ad assumere personale da parte delle imprese sia fortemente condizionata dalla crescente incertezza e preoccupazione per la situazione geopolitica e per l’incidenza di fattori contingenti quali l’esplosione dei costi energetici, delle materie prime e della difficoltà nel reperirle - sottolinea Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest - il fatto stesso che, anche con riferimento agli specifici settori economici e produttivi, le dinamiche siano identiche a Lucca, Pisa e Massa-Carrara, conferma quanto la vivacità occupazionale non sia in questa fase legata a fattori locali. Sono e saranno necessari, vista la portata della situazione, interventi di politica nazionale ed europea che anche il sistema camerale dovrà assecondare secondo le sue competenze. Un elemento di seria preoccupazione - prosegue Tamburini - viene inoltre dall’aggravarsi del 'mismatch' tra domanda e offerta di lavoro che nei nostri territori riguarda ormai un’assunzione su due. Non si tratta di un fenomeno solo italiano, ma è pur vero che in nessun altro Paese sviluppato ha assunto pari dimensioni a quelle raggiunte nel nostro mercato del lavoro. Intervenire è dunque prioritario e non a caso le linee strategiche di intervento del sistema camerale per il triennio 2023-2025 vedono, tra i punti principali, proprio il tema dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro, con azioni di supporto alle imprese attraverso l'orientamento, la certificazione delle competenze, il rapporto con l'Istruzione Tecnica Superiore. Tutte tematiche delle quali, anche come Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, proprio a partire dall’ultima riunione della Giunta, abbiamo iniziato ad occuparci per la stesura del nostro programma pluriennale che andremo a breve ad approvare".

La domanda di lavoro in provincia di Pisa a settembre 2022

A settembre le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere 3.420 persone, un dato in considerevole aumento rispetto ad agosto la cui previsione di assunzioni si era fermata a 1550 unità, ma in chiara diminuzione rispetto al settembre 2021 (-150 unità cosrrispondenti al -4%), una percentuale, quest’ultima, più alta del dato nazionale che, pure anch’esso in lieve diminuzione, si ferma al -0,4%.

Se estendiamo l’analisi al trimestre settembre-novembre 2022 la domanda espressa dal sistema imprenditoriale pisano arriva a quota 9.430 unità superando di 260 unità (+3%) il dato corrispondente allo stesso trimestre del 2021.
In considerazione della fine del periodo estivo risale al 13% la quota di imprese che prevedono assunzioni, un valore in linea rispetto al mese di settembre 2021 (14%).

Sembra inarrestabile e con dimensione preoccupante, il gap domanda-offerta di lavoro con il 52% delle posizioni offerte difficili da coprire a causa di mancanza di candidati (nel 32% dei casi) ovvero per candidati non considerati idonei dalle imprese (in un altro 17% dei casi) o per altri motivi 3%): si tratta di un dato marcatamente peggiore rispetto al 34% registrato a settembre dello scorso anno ma anche rispetto a quello nazionale che, pure anch’esso in crescita, si ferma al 43%.

Continua ad essere netta la prevalenza dei contratti a termine, l’esperienza è un fattore che conta

A settembre il 23% delle assunzioni saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato mentre nel 77% dei casi saranno offerti contratti a termine (a tempo determinato o altri con durata predefinita).

Le assunzioni previste si concentreranno per il 62% nei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 28% delle assunzioni è rivolto specificamente a giovani (under 30) con un picco del 40% per le professioni impiegatizie e per quelle commerciali e dei servizi. L’esperienza è un elemento valutato positivamente dalle imprese. Al 44% è chiesta esperienza nel medesimo settore e ad un altro 27% un’esperienza professionale specifica per un totale di 71 assunti su cento ai quali è richiesta esperienza.

Tra i settori che domandano forza lavoro spiccano le costruzioni e i servizi alle persone

La contrazione della domanda di lavoro a settembre caratterizza sia il macrosettore dell’industria (-4% rispetto a settembre 2021) che quello dei servizi (-5%). Nell’industria, a fronte di una diminuzione di lavoro nelle industrie del manifatturiero e nelle public utilities (-200 unità pari al -18) corrisponde una decisa crescita nelle costruzioni con un incremento di 140 posizioni offerte pari al +61%. Sul fronte dei servizi la battuta d’arresto è netta per il commercio (-150 lavoratori richiesti corrispondenti al -31%) e anche, pur se con dati meno severi (-11%), per il turismo che vede spengersi la spinta della stagione estiva prossima alla conclusione. Crescono soltanto i servizi alle persone con percentuale a doppia cifra (+23% rispetto a settembre 2021).

Tra i gruppi professionali crescono soltanto i professionisti balzo in avanti dei professionisti

Considerando i macro-gruppi professionali, nel dato generale che vede una diminuzione complessiva di 150 unità rispetto al pari mese dello scorso anno, si segnala l’unico dato in crescita che, con 60 unità corrispondenti al + 0% , riguarda i dirigenti, i professionisti con elevata specializzazione e i tecnici. Contrazione invece per tutti gli altri gruppi professionali: impiegati, professioni commerciali e nei servizi -6%, operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari -10% e anche le professioni non qualificate, anche se con percentuale minore (-2%).

Cresce la domanda di personale laureato ma anche senza una qualifica specifica

L’aumento della domanda di personale qualificato registrata a settembre porta con sé una lieve crescita dell’incidenza di personale laureato che nel mese in parola arriva a rappresentare il 15% del totale rispetto al 13% del settembre 2021. In lieve aumento anche l’incidenza di personale con la sola scuola dell’obbligo che con il 38% supera di poco il valore segnato a settembre 2021 (36%) e che rimane, considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, la quota più consistente. Lieve riduzione, infine, sia per la quota di personale in possesso di diploma (28% contro il 31% del settembre 2021) che quella in possesso di qualifica o diploma professionale (il 17% contro il 19% dello stesso mese del 2021).

Cresce la difficoltà nel trovare alcune figure professionali

Il mese di settembre fa registrare un significativo peggioramento della difficoltà delle imprese a trovare il personale adeguato. Si è raggiunto il punto per cui 50 lavoratori su 100 restano difficili da trovare, una situazione che non accenna a mitigarsi e che sta diventando una vera e propria emergenza nazionale. Valori sopra la media delle posizioni difficili da coprire (che si assesta a settembre al 52%) si registrano per le professioni ad elevata specializzazione come i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (su 190 assunzioni il 64% sono difficili da fare), i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell'istruzione (63%) e i tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione dove si arriva al 75% della difficoltà a reperirli.

Resta difficoltoso reperire operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: 250 i posti offerti, difficili da coprire nell’52% dei casi. Analoghe difficoltà per gli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (130 ingressi dei quali il 66% difficili da trovare) e per gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, di abbigliamento e calzature (260 i posti offerti difficili da trovare nel 62% dei casi) Si conferma inoltre la difficoltà per le imprese nel reperire conduttori di mezzi di trasporto (autisti): su 170 posizioni offerte nel mese ben il 67% non è agevole da trovare. Tra le professioni dei servizi, pur andando a concludersi la stagione estiva, spinge ancora la richiesta di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (350 ingressi) che restano tuttavia difficili da trovare in 54 casi su cento. Decisamente sopra la media, infine, il gap tra domanda e offerta di Operatori dell'assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari con 180 posizioni offerte che non si trovano nel 79% dei casi.

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