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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Coronavirus, i locali da ballo: "Riapriamo a San Valentino. Stufi di essere capro espiatorio"

Il Silb della Toscana chiede di far ripartire il settore in sicurezza

Le discoteche restano chiuse per altri dieci giorni e dal Silb toscano, il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio, la speranza è che lo stop voluto dal governo sia l'ultimo. "Per San Valentino vorremmo poter tornare in pista e riportarci i tantissimi giovani che in questa pandemia hanno perduto luoghi importanti e sicuri di divertimento e socialità. L'impegno del nostro sindacato a far passare questa idea è altissimo. Non sopportiamo più di essere il capro espiatorio dell'emergenza", sottolinea Alessandro Trolese, il presidente regionale dell'associazione di categoria.

"In questi due anni di emergenza sanitaria siamo rimasti chiusi per legge più di qualsiasi altra impresa, come se i veri focolai del Covid-19 si nascondessero nei nostri locali" aggiunge Alessandro Trolese. "Peccato che non ci siano evidenze scientifiche del fatto. E intanto, mentre i nostri locali sono chiusi, la gente ha continuato a ballare ovunque, anche in luoghi senza le più elementari norme di sicurezza. Quando si parla di salute non si possono usare due pesi e due misure, o, peggio, far finta che l'abusivismo non esista. Invece la pandemia è stata il trampolino di lancio per tante attività sfuggite ai controlli". Il settore in Toscana "sviluppava un fatturato di almeno 500 milioni l'anno per un totale di 120 imprese con 3.000 addetti", di cui il 40% stagionali, "e 11.000 occupati dell'indotto, compresi musicisti, Dj, addetti alla sicurezza e ad altri servizi". Tuttavia "molti dei nostri dipendenti, vista l'incertezza del futuro, si sono riciclati in altri settori. Gli altri stringono la cinghia aspettando che torni la possibilità di lavorare".

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