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Import - Export: il 2011 è ancora un anno positivo per la provincia

Il rallentamento della domanda mondiale comincia a farsi sentire ed i livelli pre-crisi non sono ancora stati recuperati: la crescita sia nelle importazioni che nelle esportazioni c'è stata, anche se è rallentata rispetto al 2010

Secondo i dati Istat analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa anche il 2011 si chiude con una crescita tanto per le esportazioni (+10,2%) quanto per le importazioni (+14,1%) provinciali.

Tuttavia, le esportazioni pisane non solo mostrano un leggero rallentamento rispetto al dato al 2010 (quando segnarono un +10,3%) ma si trovano, ancora una volta, un passo indietro sia rispetto alla Toscana (+13,7%) sia all’Italia (+11,4%). Inoltre, nonostante la crescita, le esportazioni provinciali (2,75 miliardi di euro di controvalore) si trovano ancora 10 punti percentuali al di sotto rispetto al massimo di 3,06 miliardi toccato a fine 2007.

Anche le importazioni evidenziano un marcato rallentamento rispetto al 2010. La provincia di Pisa, dopo il +24,1% del 2010, segna infatti un +14,1%: un valore, in questo caso, decisamente migliore rispetto al +9,0% registrato dall’Italia e al +9,4% segnato dalla Toscana.

ESPORTAZIONI

Se nel 2010 il comparto pelli-cuoio spiegava più della metà della ripresa dell’export pisano, il +10,2% messo a segno nel 2011 è frutto del contributo di un più ampio numero di settori. Primo tra tutti, troviamo però sempre il cuoio che con un +10,2% spiega, da solo, 2,48 punti di crescita dell’export provinciale. Di poco inferiore, in termini di contributi alla crescita, troviamo le vendite di metalli non ferrosi, più che quintuplicate (+2,34 punti percentuali il contributo alla crescita), ma anche i cicli e motocicli (+5,3%, +1,23 p.p.) e le calzature (+12,0% +1,21 p.p.).

Accelerano, rispetto al 2010, le esportazioni di macchine di impiego generale (+9,1%) e delle altre macchine per impieghi speciali (+29,1%). Tra i beni intermedi e di base per l’industria, accelerano le vendite della chimica di base (+28,0%) mentre la coltelleria-utensiliteria, pur rallentando rispetto al 2010, mette a segno un +9,0%. All’interno del Sistema Moda crescono le vendite dell’abbigliamento (+5,6%) mentre la carne lavorata, al cui interno risultano prevalenti le pelli greggie ed il cuoio, fa segnare un -2,7%. Tra i settori in crescita troviamo infine i mobili (+7,0%) e le bevande (+3,8%, prevalentemente vino) mentre, a causa della ristrutturazione di alcuni impianti di produzione, arretrano le esportazioni di prodotti in vetro (-13,9%).

Nel corso del 2011 tutte le aree geografiche, escluso il continente africano (-8,7%), contribuiscono alla crescita delle esportazioni provinciali. A trainare le vendite sono, ancora una volta, l’Europa (+10,6%) e l’Asia (+8,9%). Accelera il continente americano che grazie ad un +14,2% contribuisce per 0,94 punti percentuali alla crescita complessiva delle vendite pisane all’estero.

Anche per il 2011 la Germania, con 474 milioni di euro di prodotti esportati, continua ad essere il principale paese di destinazione delle merci pisane. Grazie ad un +22,6%, infatti, il paese porta la sua quota al 17,2% del totale fornendo un contributo di 3,50 punti percentuali alla crescita complessiva delle esportazioni provinciali. Rilevante anche il sostegno dei paesi europei tra i quali spiccano Francia (+11,3%) e Spagna (+17,2%). Piuttosto diversificati, invece, gli andamenti dell’export diretto ad oriente. Se, infatti, alcuni paesi fanno segnare tassi di sviluppo interessanti (+23,1% la Cina, +9,5% la Corea del Sud, +26,7% il Giappone e +6,3% l’India) altri, invece, registrano battute d’arresto piuttosto consistenti (Hong Kong -4,1% e Vietnam -15,6%). Da segnalare, infine, il ritorno in terreno positivo, dopo ben sette anni, degli Stati Uniti (+7,2%).

IMPORTAZIONI

Tutti i comparti inquadrabili all’interno della filiera della concia, seppure con valori differenti, mettono a segno variazioni positive delle importazioni +26,6% le pelli greggie, +25,1% il cuoio-pelli e +5,8% la chimica di base. Si tratta di evoluzioni che, come si evince anche dall’andamento delle quotazioni dei prezzi dei prodotti conciari rilevati dalla Camera di Commercio, sono in buona parte frutto della decisa crescita dei prezzi di acquisto.

Forniscono un contributo positivo all’aumento delle importazioni anche i metalli non ferrosi (+69,9%), le apparecchiature per le telecomunicazioni (+59,9%) e le macchine di impiego generale (+5,0%) ma anche spezzoni della chimica-gomma-plastica come i medicinali (+12,3%) e la gomma (+12,5%) ed il sistema moda con le calzature (+10,0%) e l’abbigliamento (+10,6%). Variazioni di segno negativo, invece, per le importazioni di beni ad alta tecnologia come computer e periferiche (-10,7%) ma anche per i cicli e motocicli (-8,6%).

Tutti i continenti spingono l’andamento delle importazioni della provincia di Pisa. Anche per il 2011, tuttavia, l’apporto più consistente proviene dall’Europa (+14,9%) e, al suo interno, dai paesi della UE-27 (+16,2%). Importante anche il contributo degli altri continenti con l’America che, dopo due anni di contrazioni, avanza del 36,5%. Cresce anche l’Asia che con un +2,2% spinge le importazioni 2011 di ulteriori 0,54 punti percentuali. Dopo tre anni, la Germania (+24,9%, circa 266 milioni di euro di controvalore) torna a sopravanzare la Cina (-6,5%, quasi 224milioni di euro) quale principale paese di origine delle merci importate dalla provincia. Terza piazza per la Francia che con un +18,0%, quasi raggiunge il livello toccato dalla Cina.

 

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