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Souvenirs: dall'idea geniale alle bancarelle di tutto il mondo

Presso la sede Cna provinciale si è tenuta una piccola esposizione di prodotti venduti dagli ambulanti di Piazza Duomo. Espressa preoccupazione per lo spostamento delle bancarelle lontano dalla Torre

Una ventina di aziende, oltre 70 addetti e un campionario di prodotti di tutto rispetto. Il Comitato Fornitori Souvenirs ha voluto dare una rappresentazione fisica di tutto quanto c’è dietro i prodotti venduti dalle attività ambulanti, in particolare di Piazza del Duomo di Pisa, attraverso una esposizione di prodotti presso la sede CNA provinciale di Pisa a La Fontina (San Giuliano Terme). C’è infatti una forte apprensione anche da parte dei fornitori rispetto ai progetti di spostamento degli ambulanti del Duomo di Pisa.

“Il commercio di souvenirs e gadgets - dicono i portavoce del comitato fornitori, Valentina Calò, Roberto Bertolini e Bruno Farese - ha una particolarità che è legata alla posizione. Trovarsi nei luoghi di massimo afflusso di turisti è decisivo ai fini del successo commerciale. Per questo siamo preoccupati. Spostare loro e allontanarli dalla Piazza significa anche vedere diminuire la possibilità per i nostri prodotti di trovare uno sbocco”.

Molti dei prodotti che fanno parte del particolarissimo mercato dei souvenirs hanno una origine e una storia locale. Ci sono imprese, posti di lavoro, tradizione e innovazione dietro questo settore. Nonostante l’invasione da parte delle produzioni dei cosiddetti paesi emergenti, resistono molti laboratori e attività che producono, progettano o inventano letteralmente quella oggettistica, quei gadgets, quelle bandiere e magliette che fanno parte di un mercato molto originale, quello dei souvenirs. È un mercato povero, ma dove creatività, intuizione, professionalità, non possono mancare, proprio perché sono prodotti che sono stati “globalizzati” prima di molti altri. Si tratta di mercati dove ci si confronta con paesi  “low cost” e con integrazioni anche con le nuove tecnologie. Dove c’è una concorrenza aperta e spietata; dove è difficile tutelare le proprie esclusive e i propri modelli perché le imitazioni sono all’ordine del giorno. Prodotti in cui sono decisivi i fattori di design, di novità, di gradevolezza, di simpatia, che sono caratteristici di molti comparti del nostro paese.

Anche quando si tratta di prodotti non realizzati interamente in Italia c’è chi li distribuisce, chi li progetta, chi ha per primo una idea che magari dopo poco è possibile ritrovare su banchi di vendita dall'altra parte del mondo.

“Allo scopo di poter rappresentare in modo corretto e non distorto questo patrimonio produttivo e di know how  - dicono i portavoce del Comitato - è stata appunto organizzata questa piccola esposizione di un campionario dei prodotti locali che vengono venduti dagli ambulanti a Pisa e non solo.
Un modo per dire, con una punta di orgoglio: “Ci siamo anche noi”.

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