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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L'agroalimentare pisano vola all'estero: vino e olio trainano il settore

Dati decisamente incoraggianti quelli del secondo trimestre 2018 che lascia ben sperare per un'annata molto positiva

Il Made in Pisa agroalimentare alla conquista dei mercati, e dei consumatori, stranieri. E’ boom per l’export di olio, vino e co. all’estero. Nel secondo trimestre del 2018 le esportazioni di prodotti agricoli ed agroalimentari della Provincia di Pisa sono cresciute del 7% passando, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, da 59 a 63 milioni di euro. Dopo la leggera flessione per l’agroalimentare pisano i mercati stranieri sono tornati a sorridere. Il 2017 era stato infatti l’anno più complicato dell’ultimo quinquennio con 121 milioni di esportazioni all’anno. Il cambio di rotta ed il trend che torna finalmente nuovamente positivo è confermato da Coldiretti Pisa sulla base dei dati Istat.
“I primi sei mesi dell’anno - analizza Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa - lasciano intravedere una ripresa forte delle esportazioni. A trainare questo dato è il mix di varietà agroalimentare che caratterizza la nostra agricoltura e prodotti cardine come il vino e l’olio. Si tratta di un ottimo risultato che conferma le potenzialità del nostro agroalimentare a tavola”. L’annus mirabilis è stato il 2015 con il record di 147 milioni di euro di esportazioni in valore in un anno. “Il 2015 è stato un anno sicuramente straordinario - spiega ancora Filippi - che è però ripetibile. Il nostro agroalimentare è cresciuto di più rispetto alla media regionale in questi primi sei mesi dell’anno e questo fa ben sperare per un anno positivo e senza rallentamenti”.

Il mercato principale sono i mercati dell’Europa che catalizza più della metà dei prodotti pisani, con la Germania che da sola vale tra i 13 ed i 15 milioni di euro. Ma più in generale a crescere sono stati tutti i mercati, da quello americano (+16%) a quello della Cina (+33%) superando di poco i 4 milioni di euro. “La forza delle nostre produzioni - conclude Filippi - non è nella quantità ma nella qualità e nella straordinaria varietà agroalimentare con 50 prodotti agricoli tradizionali censiti oltre alle Doc dei nostri vini e all’Igp del nostro extravergine di oliva destinato in gran parte proprio ai mercati stranieri. Il nostro agroalimentare dimostra grande capacità di penetrazione, ma è altrettanto importante, soprattutto in questa fase di espansione, continuare, come sistema paese, a tutelare e difendere il nostro Made in Italy da agropirateria, concorrenza sleale e prodotti tarocco che penalizzano molto di più di quello che possiamo credere la nostra economia agricola”.

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