Aeroporti, Pisa e Firenze unite con Bologna: "Si può (e si deve) fare"
Il presidente di Enac Vito Riggio, in una intervista a Repubblica, mette sul piatto la possibilità in futuro di una fusione tra i tre scali, abbandonando così quelli che bolla come "campanilismi", che "non hanno più diritto di cittadinanza"
Mentre in Toscana ferve il dibattito sugli aeroporti, legato ai problemi tecnici che stanno frenando il progetto di allungamento della pista dello scalo fiorentino, il presidente di Enac, Vito Riggio, intervistato da 'Repubblica Firenze', si cimenta in una fuga in avanti e prospetta la fusione tra le società aeroportuali di Firenze e Pisa con quella di Bologna. "Altro che concorrenza. La mia opinione è che si debba puntare in prospettiva a un polo dell'Italia centrale Toscana-Emilia con una gestione comune degli scali di Pisa, Firenze e Bologna" ha detto Riggio al quotidiano.
Il numero uno dell'Ente nazionale per l'aviazione civile puntualizza di parlare a titolo personale: "Non ne abbiamo parlato in Enac", assicura, spiegando che l'ente da lui presieduto predilige sistemi e aggregazioni. Abbandonando quelli che bolla come "campanilismi", che "non hanno più diritto di cittadinanza". Oltre tutto, ricorda Riggio, tutti e tre gli scali sono quotati in Borsa. "In prospettiva l'unione mi sembra non solo possibile, ma necessaria", chiosa, auspicando che le società trovino "un accordo", che, ne è certo, gioverebbe a tutti visto che "più il sistema è ampio e più tutti ne guadagnerebbero".
Senza contare, sostiene il presidente di Enac, che "c'è una necessità stringente che rende tanto più plausibile l'alleanza", legata al raddoppio di Fiumicino. E poi, Firenze, "che ha un appeal che nessuno le potrà togliere, ci metterà pochissimo ad arrivare ai 4-4,5 milioni di passeggeri previsti dal piano nazionale", mentre "lo storico radicamento" delle low cost a Pisa "non sarà messo in discussione". Per questo Riggio non crede "che Bologna voglia mettersi in concorrenza". (Agenzia Dire)
